REGGIO CALABRIA, martedì, 31 luglio 2012 (ZENIT.org) – ”L’improvvisa ed inaspettata scomparsa di Don Vincenzo Tripodi, parroco a Delianuova (Rc) e ispiratore della nascita, anche in Calabria, del ‘Cammino Neocatecumenale’ lascia tutti costernati ed affranti”. E’ quanto afferma il Segretario Questore del Consiglio regionale della Calabria, Giovanni Nucera, che a don Vincenzo Tripodi dedica un ricordo ed una propria personale riflessione.
”Ho avuto l’onore di incontrare don Vincenzo in molte occasioni – afferma Nucera – ed ogni volta era una emozione nuova che scaturiva dal suo carisma e dalla sua autorevolezza di uomo e di sacerdote. Lo hanno definito il ‘padre spirituale’ di Delianuova. Lo e’ stato certamente, ma non solo per la comunita’ deliese. La sua esperienza di sacerdote e di parroco, la sua pluridecennale azione pastorale sul territorio sono oggi l’inestimabile patrimonio spirituale di don Vincenzo che lascia, soprattutto a Delianuova, ben avviata, una importante esperienza di cammino neocatecumenale”.
Don Vincenzo, prodegue Nucera, ”aveva colto da tempo la necessita’ per la Chiesa, fin nelle sue piu’ periferiche articolazioni, di adeguarsi al cambiamento dei tempi, dei costumi, per contrastare il sempre piu’ dilagante relativismo che sta invadendo la societa’ di oggi. La sua scelta fu quella di avviare anche a Delianuova l’innovativa esperienza del cammino neocatecumenale.
Non si trattava di un ritorno alle ‘origini’ della Chiesa, secondo l’esperienza dei primi cristiani che prima di essere battezzati dovevano sottoporsi ad un lungo cammino di preparazione e di fede. I tempi moderni chiedo altro. Don Vincenzo era ben consapevole che per riunire il nuovo popolo di Dio, bisognava lavorare sul singolo, attraverso un cammino di fede, un itinerario di formazione valido e riconoscibile per la societa’ e per i tempi odierni”.
”Come strumento di fede e di formazione affidato alle Parrocchie, don Vincenzo ha utilizzato il neoecumenismo per trasformare la comunita’ di Delianuova, che compatta, convinta si e’ stretta attorno a lui nel giorno dell’ultimo saluto, paradossalmente coinciso con il suo 75° anniversario di sacerdozio”.
”Di lui ci restano le parole di comprensione, di affetto, di attenzione, con le quali portava avanti il suo impegno pastorale, affrontando e risolvendo i problemi che si presentavano davanti”.
”Serberemo memoria, sempre, con affetto – conclude Nucera – e devozione cristiana, di don Vincenzo Tripodi, cui ho voluto dedicare questo ricordo come ulteriore tassello al grande mosaico della sua opera spirituale e pastorale”.