Il sistema antiriciclaggio dello IOR è largamente conforme

Carmine Tabarro valuta il rapporto di Moneyval

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di Carmine Tabarro

ROMA, mercoledì, 25 luglio 2012 (ZENIT.org).- Il Consiglio d’Europa “invita la Santa Sede a rafforzare il proprio regime di vigilanza”. Questa la sintesi fatta dal comunicato che accompagna la pubblicazione del primo rapporto Moneyval con cui è stato valutato il sistema antiriciclaggio dello IOR (Istituto Opere Religiose9.

Moneyval è la divisione del Consiglio d’Europa che valuta i sistemi anti riciclaggio, un giudizio incoraggiante quello relativo allo IOR .

Finora nove delle sedici raccomandazioni necessarie per essere inseriti all’interno dell’elenco dei Paesi virtuosi sono risultate adeguate agli standard richiesti. Il resto è valutato ancora in maniera critica. Il cammino è tuttora in corso.

Il rapporto pubblicato  a seguito delle ricerche effettuate in questi mesi dagli esperti di Strasburgo, pur non essendo una inchiesta vera e propria sulle accuse passate o presenti, resta un importante test del livello di trasparenza.

Secondo gli esperti di Moneyval ci sono ancora cose che non vanno nella gestione dello IOR. Gli adeguamenti normativi che la Santa sede ha apportato in questo ultimo periodo vanno certamente nella direzione giusta, ma gli esperti di Moneyval chiedono altri passi in avanti.

Secondo gli esperti “la base legislativa per la vigilanza deve infatti essere ulteriormente rafforzata. 

“I valutatori – si legge nel rapporto – hanno ritenuto che vi è una mancanza di chiarezza tra il ruolo, le responsabilità, l’autorità, i poteri e l’indipendenza, dell’Autorità di informazione finanziaria (AIF): l’autorità finanziaria che è stata creata dal Vaticano per intervenire davanti ad operazioni sospette o il transito di denaro di dubbia provenienza”.

Inoltre, lamentano gli esperti, “non ha avuto luogo alcuna ispezione in loco, né tantomeno alcuna prova a campione dei file client”.

In altre parole, tra i documenti richiesti dagli esperti a suo tempo, non ci sarebbe mai stata una lista dei conti esistenti allo IOR, per questo motivo “è fortemente raccomandato che l’Istituto per le Opere di Religione sia sottoposto nel prossimo futuro alla vigilanza prudenziale di un supervisore indipendente e che vengano da questo ultimo applicati i requisiti di affidabilità e correttezza al senior management delle istituzioni finanziarie”.

Delle 45 raccomandazioni del Gafi (Gruppo d’azione finanziaria internazionale contro il riciclaggio di capitali) reputate applicabili nel caso specifico, “la Santa Sede è stata giudicata non conforme o parzialmente conforme a 23 (51%) e conforme o largamente conforme alle rimanenti 22 (49%)”.

Quindi il sistema vaticano risulta “largamente conforme” in nove delle sedici raccomandazioni centrali, su aspetti come il contrasto al riciclaggio di denaro, le misure di confisca, le leggi sulla riservatezza, la documentazione, l’assistenza legale reciproca, il trattamento penale del finanziamento del terrorismo, la cooperazione internazionale e altri.

I giudizi di “non conformità” o “parziale conformità” riguardano invece la customer due diligence, la segnalazione delle operazioni sospette, la regolazione, supervisione e monitoraggio, le altre forme di cooperazione, l’implementazione degli strumenti Onu, il congelamento e la confisca degli asset terroristici.

Nel corso di un briefing seguito alla pubblicazione del Rapporto, il Vaticano ha affidato la valutazione del Report al capo delegazione della Santa Sede nella trattativa a Strasburgo, il sottosegretario per i rapporti con gli Stati monsignor Ettore Balestrero.

Di fronte alla pubblicazione del rapporto Monsignor Ettore Ballestrero, il capo delegazione che due settimane fa era volato a Strasburgo per seguire da vicino i lavori di Moneyval, ha ribadito che “La Santa Sede vuole costruire compiutamente un edificio che dimostri la sua volontà di essere un partner affidabile nella comunità internazionale”

“Abbiamo compiuto un passo definitivo, ponendo le fondamenta di un sistema di lotta al riciclaggio ed al finanziamento del terrorismo, che sia solido e sostenibile”, ha spiegato Balestrero.

Il prossimo passo sarà la costruzione di “un edificio che dimostri la volontà della Santa Sede e dello Stato della Città del Vaticano di essere un partner affidabile nella comunità internazionale”.

Tra le 16 Raccomandazioni che il Gafi ha ritenuto essenziali “vi sono sette aree alle quali la Santa Sede deve e vuole prestare particolare attenzione”.  “Per la Santa Sede  questo percorso rappresenta, anzitutto, un impegno morale e non strettamente tecnico”.

Per quanto riguarda i rapporti con l’Italia monsignor Ettore Balestrero ha spiegato che il rating assegnato alla Santa Sede per quello che riguarda la cooperazione legale internazionale  è “largely compliant”, “ampiamente conforme”, in altre parole collaborativo.

A una domanda su una presunta tensione nella plenaria di Strasburgo per rilievi mossi dalla delegazione italiana sulla cooperazione legale, quindi con riferimento alle rogatorie, Balestrero ha replicato: “L’Italia è una realtà grande, i rapporti sono buoni, molti buoni, per quanto riguarda questo processo ci sono state alcune difficoltà ma da parte della Santa Sede c’è la volontà di costruire un sistema solido e robusto”

Il prossimo esame è fissato al 2013.

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ZENIT Staff

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