Il crocifisso e l'unità dei cristiani

Meditazione quotidiana sulla Parola di Dio

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ROMA, lunedì, 23 luglio 2012 (ZENIT.org).

Vangelo

Giovanni 15,1-8 

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Io sono la vite vera e il Padre mio è l’agricoltore. Ogni tralcio che in me non porta frutto, lo taglia, e ogni tralcio che porta frutto, lo pota perché porti più frutto. Voi siete già puri, a causa della parola che vi ho annunciato. Rimanete in me e io in voi. Come il tralcio non può portare frutto da se stesso se non rimane nella vite, così neanche voi se non rimanete in me. Io sono la vite, voi i tralci. Chi rimane in me, e io in lui, porta molto frutto, perché senza di me non potete far nulla. Chi non rimane in me viene gettato via come il tralcio e secca; poi lo raccolgono, lo gettano nel fuoco e lo bruciano. Se rimanete in me e le mie parole rimangono in voi, chiedete quello che volete e vi sarà fatto. In questo è glorificato il Padre mio: che portiate molto frutto e diventiate miei discepoli».

Lettura

La festa di oggi ci ricorda che l’Europa è terra di santi e di sante: è terra, cioè, dove si può e si deve celebrare la fedeltà di Dio alla sua alleanza pasquale in Cristo, dal momento che si diventa santi perché Dio non inganna mai nessuno di quelli che ha chiamati. È terra dove si può e si deve continuare ad avere speranza, perché i santi e le sante sono memoria viva e concreta che incita la Chiesa a perseverare nell’annuncio evangelico, che porta i suoi frutti di salvezza sempre e comunque.

Meditazione

Tra i compagni di viaggio donati da Dio all’Europa e alla Chiesa, questo mese si festeggia, oltre a Benedetto, anche Brigida di Svezia, che il beato Giovanni Paolo II volle come patrona d’Europa nel 1999, insieme ad altre due donne, Caterina da Siena e Teresa Benedetta della Croce (Edith Stein). Come già per Benedetto, la Parola di Dio proclamata nella celebrazione eucaristica indica quell’irrinunciabile che Brigida lascia alla Chiesa e all’Europa nel loro cammino storico verso la manifestazione piena e definitiva del regno di Dio: l’unione a Cristo crocifisso (prima lettura) e l’esigenza dell’unità (Vangelo). Il rischio di innalzare un Cristo di comodo è vero in tutti i tempi e in tutti i luoghi, a prescindere dall’intenzione che vi soggiace: di fronte a questo, Brigida ricorda che la croce è il parametro critico di ogni annuncio cristiano che voglia essere vero e fedele. E lo è prima di tutto a livello mistico, al livello, cioè, dell’incontro vitale con la sua presenza nascosta e vivente nello Spirito, dentro il “cuore” del fedele e della Chiesa. Mai però del fedele da solo senza la Chiesa: Brigida non potrebbe mai avallare uno degli slogan ormai diffusi, “Cristo sì Chiesa no”, che fa della separazione tra il credente e la Chiesa la condizione stessa della verità cristiana. Brigida, inoltre, testimonia come questa mistica ancorata nel Crocifisso sia la sorgente per unificare le diverse esperienze che compongono l’arco della vita ed evitare che ognuna vada per conto suo, come fattore di insicurezza e di disgregazione dell’io e del noi. D’altra parte, solo chi è unificato nel Crocifisso può servire l’esigenza dell’unità tra i cristiani rappresentata dall’imperativo del dialogo ecumenico tra le Chiese, vero “segno dei tempi” che viene da Dio.

Preghiera

Signore Gesù, hai fatto di Brigida di Svezia una donna forte e coraggiosa, sposa, madre, educatrice, pellegrina, penitente, ispirata veggente, unificando la sua vita nel tuo mistero pasquale di passione, morte e risurrezione. Donaci il tuo Spirito, perché le nostre vite siano trasformate e guidate dal mistero del tuo amore, in cui si rivela tutta la potenza del regno di Dio per ogni generazione.

Agire

Oggi voglio cercare nella croce il vero volto di Gesù e della sua missione. 

La meditazione quotidiana è un servizio offerto dal Regnum Christi. Le riflessioni sul vangelo del giorno sono tratte da Messa Meditazione, per gentile concessione di Edizioni ART.

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ZENIT Staff

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