Biancaneve e il cacciatore

Un adattamento in chiave “dark fantasy” della nota fiaba dei fratelli Grimm

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di Elisabetta Pittino

ROMA, sabato, 21 luglio 2012 (ZENIT.org).- “Specchio, specchio delle mie brame chi è la più bella del reame?” O, in inglese: Mirror mirror on the wall, who’s the fairest of them all?

Certamente Charlize Theron che nel film Biancaneve e il Cacciatore interpreta Ravenna, la regina cattiva, anzi cattivissima. Ed è più bella di Biancaneve (Kristen Stewart della saga di Twilight) anche quando invecchia…

Biancaneve e il Cacciatore è un adattamento in chiave dark fantasy della nota fiaba Biancaneve e i sette nani ed è il secondo film su Biancaneve nel giro di pochi mesi. Nell’altro, quello di Tarsen, la regina cattiva è Julia Roberts.

Snow White and the Huntsman è il primo film di una trilogia, se andrà bene al botteghino.

Dotto, Brontolo, Pisolo, Mammolo, Gongolo, Eolo, Cucciolo, i 7 nani, ci sono, ma non si chiamano così…; ma neppure hanno mantenuto i nomi della versione inglese di Disney (Bashful, Doc, Dopey, Grumpy, Happy, Sleepy e Sneezy).

I “nuovi” 7 nani, Muir, Beith, Gorth, Coll, Duir, Quert, Nion e Gus, sono natural born losers ex minatori convertiti al furto, ovviamente dal cattivo governo di Ravenna.

E’ vero che nella fiaba dei fratelli Grimm, da cui è liberamente tratto il film di Rupert Sanders, i nani non sono chiamati per nome, e che è stato Walt Disney, nel suo cartone animato del 1937, a sceglierne 7 tra cinquanta proposti tra cui furono scartati Snoopy e Zozzolo (peccato per Zozzolo!)… ma non c’è neppure la casetta. E poi, non so se dirlo o no…ma…muore pure un nano!

E che dire del cacciatore (Chris Hemsworth, ma prima il ruolo era stato offerto a Michael Fassbender, Johnny Depp, Viggo Mortensen e Hugh Jackman) che nella fiaba e pure nel cartone animato di Disney, ha una particina importante ma secondaria e qui è una sorta di ubriacone vedovo, perdigiorno, attaccabrighe, disoccupato, violento che si mette a fare a gara con il principe (Sam Claflin) per l’amore di Biancaneve e sembra pure che abbia qualche chance…e allora il principe azzurro?

No, per i puristi della fiaba e del Cartone Disney, per i bambini e gli ex bambini allevati nella morale delle fiabe (si legga Chesterton a questo proposito) queste digressioni e altre che non racconto sono una sofferenza.

Ecco poi è bene dirlo subito, Biancaneve e il Cacciatore non è proprio per bambini perché fa un po’ paura. “Labbra rosso sangue, chioma di nero fulgore… cara, cara Biancaneve, dammi il tuo cuore!” dice la regina Ravenna a Biancaneve.

Brrr, rabbrividiamo…davvero. Infatti in USA è stabilito il rating+13, cioè il film è per “bambini” al di sopra dei 13 anni.

<p>Detto questo, il film racconta la lotta tra il bene e il male e lo fa con un set complesso diretto con maestria da un regista capace di creare immagini potenti, grazie anche alla sua lunga esperienza nel campo della pubblicità. Rupert Sanders rivisita la versione originale, evidenzia i caratteri, il coraggio e la determinazione dei protagonisti, curando con scrupolosa attenzione gli ambienti in cui i personaggi si muovono. “Volevo che le persone si sentissero trascinate in un mondo di fiaba in cui tutti avessero timore della Foresta Oscura” dichiara il regista in un’ intervista.

Il male è la regina Ravenna, crudele, con suo fratello, cattivo, ma meno cattivo di lei (che c’azzecca il fratello? nella fiaba non c’è). Intorno a lei c’è il male e il male distrugge ogni cosa. Il mondo di Ravenna è morte. LA Regina è piena di odio, in particolare per gli uomini, di invidia, di gelosia, è diffidente. E’ una senza speranza. Non crede nell’amore perché è stata tradita dall’amore. Insomma è cattiva perché ingannata, perché in qualche modo non amata. Il suo credo, il senso della sua vita sono la bellezza, quella esteriore, la giovinezza e il potere. A tutti i costi. E’ spietata e disperata. E’ una barbara massacratrice di ‘figlie’. E’ fin troppo palese il riferimento alla chirurgia plastica e a creme – sieri di giovinezza tratti dai feti abortiti.

L’Armata Oscura al suo servizio non è di carne ed ossa, è l’ombra del male, è l’odio che diventa scuro e uccide. L’odio-paura che Ravenna-Charlize Theron ha per gli uomini in un certo senso rappresenta bene i nostri tempi in cui sembra essersi persa quell’unità originaria di maschio e femmina.

Il bene è Biancaneve, suo padre e sua madre prima, il principe, il duca, i 7 nani, il cacciatore pure, eccetera. Insomma persone in carne ed ossa e non pensieri cattivi o emozioni.

Biancaneve, che è bella, anche se meno della Theron ma per forza, rappresenta la bellezza esteriore, ma soprattutto la purezza, la bellezza d’animo, la bellezza piena di tutto l’essere. E’ stata amata e sa amare e per questo non ha paura, o meglio vince la paura. E’ prigioniera da anni, sola, alla fame, nessuno, a parte la regina cattiva sa che è sopravvissuta ed ecco che lei si inginocchia e recita il Padre Nostro, per intero.

Questa scelta del regista ci da una chiave di interpretazione del film.

La sofferenza in qualche modo educa Biancaneve e la fa diventare una donna che sa scegliere il bene e che fa il bene agli altri. Biancaneve è luminosa.

La sofferenza di Ravenna, che esce a sprazzi nei flashback, è di scandalo e lei sceglierà il male e sarà dominata dal male.

Biancaneve in questo film assomiglia, soprattutto alla fine, a Giovanna D’Arco, la vergine guerriera. Il Castello in qualche modo ricorda Mont Saint-Michel.

La lotta tra il bene e il male, tra Biancaneve e la regina cattiva è anche la lotta tra due femminilità, una per la vita e l’altra per la morte. Ed è vero che la donna per la sua capacità di accogliere la vita ha una grossa influenza sulla società può essere un portento nel diffondere il bene, come può essere un mezzo terribile per la distruzione.

Niente di più vero.

*

Biancaneve e il cacciatore, di Rupert Sanders
Con Kristen Stewart, Charlize Theron, Chris Hemsworth, Sam Claflin, Ian McShane.
Titolo originale Snow White and the Huntsman. Avventura, Ratings: Kids+13, durata 127 min. – USA 2012. – Universal Pictures, uscita mercoledì 11 luglio 2012.

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ZENIT Staff

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