"Far rifulgere lo splendore della verità"

Il secondo “Premio Ratzinger” sarà assegnato durante il Sinodo dei vescovi

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di Anita Bourdin

ROMA, venerdì, 20 luglio 2012 (ZENIT.org) – Il Premio Ratzinger di teologia – chiamato anche il “Nobel della teologia” – sarà assegnato per la seconda volta la mattina di sabato 20 ottobre 2012, durante il Sinodo dei vescovi sulla Nuova Evangelizzazione. Ad annunciarlo è L’Osservatore Romano nella sua edizione odierna.

Anche quest’anno sarà il Papa stesso ad insignire due ricercatori, ha detto il presidente della Fondazione, monsignor Giuseppe Antonio Scotti. Il Pontefice – ha proseguito il presule – “vuole esprimere in modo semplice e concreto il proprio ‘grazie’ a chi, nel buio del tempo presente, si prodiga a far rifulgere lo splendore della verità, in profonda comunione con il Santo Padre”.

Il premio è stato istituito dalla Fondazione Vaticana Joseph Ratzinger – Benedetto XVI, fondata nel marzo 2010 da Benedetto XVI. La prima edizione del premio è stata assegnata il 30 giugno dell’anno scorso ai teologi Manlio Simonetti, Olegario González de Cardedal e Maximilian Heim.

I tre laureati – un laico italiano, un sacerdote spagnolo e un cistercense tedesco, abate del noto monastero di Heiligenkreuz (Austria) – erano stati scelti per la loro teologia rimasta “ancorata nella realtà”.

Nel corso della prima cerimonia di premiazione, svoltasi nella Sala Clementina del Palazzo Apostolico Vaticano, era stato proprio l’abate Heim a pronunciare il discorso di ringraziamento, intitolato Parlare di Dio poiché con Dio si parla ed incentrato sulla domanda “Chi è il professore di teologia?”.

“Un insegnante teologo – aveva detto il più giovane dei tre premiati – vuole condurre l’allievo all’incontro con Dio. E dal momento che egli stesso è circondato da questa vicinanza, insegna con gioia, gioia che nasce anche dall’amore verso gli uomini che gli sono stati affidati”. “L’insegnante, nel vero senso della parola, è la Verità stessa, Verità che, in ultima analisi, è Cristo”, aveva proseguito l’abate di Heiligenkreuz.

Durante la stessa cerimonia, papa Benedetto XVI aveva pronunciato un discorso definito “importante”, evidenziando “la grandezza della sfida insita nella natura della teologia”. Per il Santo Padre, si tratta di una sfida della quale “l’uomo ha bisogno, perché essa ci spinge ad aprire la nostra ragione interrogandoci circa la verità stessa, circa il volto di Dio”.

“Nella teologia è in gioco la questione circa la verità; essa è il suo fondamento ultimo ed essenziale”, aveva sottolineato il Santo Padre, ricordando anche i limiti dell’utilizzo della ragione. “Dio – aveva detto Joseph Ratzinger – non è un oggetto della sperimentazione umana. Egli è Soggetto e si manifesta soltanto nel rapporto da persona a persona: ciò fa parte dell’essenza della persona”.

[Traduzione dal francese e rielaborazione a cura di Paul De Maeyer]

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ZENIT Staff

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