CITTA’ DEL VATICANO, giovedì, 12 luglio 2012 (ZENIT.org) – La commissione cardinalizia spera concludere questa settimana le indagini su Paolo Gabriele. La stessa commissione riferirà poi al Santo Padre la settimana prossima. Lo ha riferito il portavoce della Sala Stampa Vaticana, padre Federico Lombardi.
La conclusione della fase istruttoria, sia essa in forma estesa o ridotta dovrà essere resa pubblica. Anche se, al momento, alcune fasi sono sotto segreto istruttorio.
Per quanto riguarda la fase istruttoria, ci sono ancora da raccogliere delle testimonianze, quindi questa fase rimarrà ancora aperta forse per una decina di giorni, come riferito dal giudice istruttore. La proroga non porterà l’istruttoria oltre i suoi cinquanta giorni ordinari ma non potrà superare comunque i dieci giorni.
Per quanto riguarda la salute dell’imputato, l’avvocato di Gabriele ha sottolineato le buone condizioni del suo assistito, smentendo quanto affermato da alcuni giornali. “Desidero si dica – ha riferito il legale – che è in buona salute e che trova conforto nella preghiera”.
Padre Lombardi ha aggiunto che ci sono altre persone interrogate per fare luce sul caso, tuttavia nessuna di loro si trova nella stessa situazione di Paolo Gabriele, quindi non si può fare nessun parallelo, né alcun collegamento diretto. Padre Lombardi ha anche precisato che ancora non c’è nessuna rogatoria internazionale.
Il tribunale impiegherà un paio di settimane per la conclusione degli interrogatori formali e la custodia cautelare. Poi il giudice dovrà preparare la sentenza con cui si decreterà se Gabriele sarà prosciolto o se si procederà a giudizio. Quindi il giudice avrà bisogno di un po’ più di tempo per redigere la sentenza, che sarà pronta forse i primi di agosto: qui si saprà se si procederà a giudizio. Un eventuale processo sarà dopo l’estate.
È possibile che l’avvocato di Gabriele, alla fine della sentenza della fase istruttoria, dia qualche informazione scritta o verbale sulla difesa.
Se poi Benedetto XVI parlerà del momento attuale, si vedrà: il Papa è molto libero e valuterà se è il caso di esprimere qualche segnale spirituale o di orientamento.
Qualche giornale ha parlato di tre complici, compreso un giornalista. A tal proposito, Lombardi ha replicato: “Non ho avuto informazioni su complicità, ma non credo che corrisponda a una esatta descrizione della situazione. Le testimonianze non implicano automaticamente lo svelamento di complici”.
A conclusione del suo briefing con i giornalisti, padre Lombardi ha detto che, negli ultimi giorni Benedetto XVI ha ricominciato a lavorare al nuovo volume del suo libro su Gesù, riguardante l’infanzia di nostro Signore, ma ha anche portato del materiale per iniziare a lavorare sull’Esortazione Apostolica in Medio Oriente, e sui discorsi sul Libano.