Ricerca della saggezza e glorificazione di Dio

Meditazione quotidiana sulla Parola di Dio

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ROMA, mercoledì, 11 luglio 2012 (ZENIT.org).

Vangelo

Matteo 19,27-29

In quel tempo, Pietro, disse a Gesù: «Ecco, noi abbiamo lasciato tutto e ti abbiamo seguito; che cosa dunque ne avremo?». E Gesù disse loro: «In verità io vi dico: voi che mi avete seguito, quando il Figlio dell’uomo sarà seduto sul trono della sua gloria, alla rigenerazione del mondo, siederete anche voi su dodici troni a giudicare le dodici tribù d’Israele. Chiunque avrà lasciato case, o fratelli, o sorelle, o padre, o madre, o figli, o campi per il mio nome, riceverà cento volte tanto e avrà in eredità la vita eterna».

Lettura

Le letture di oggi indicano la santità quale frutto di una vita vissuta all’insegna della consapevolezza dell’essere stati scelti e del saper scegliere. Il discepolo è, anzitutto, uno che è stato scelto da Gesù e tutto deve a questa scelta, tanto che senza di lui egli non può fare assolutamente nulla. Ma egli è anche colui che sa scegliere la saggezza di fronte ai richiami e alle tentazioni della stoltezza, senza lasciarsi omologare dalle mode passeggere e dal nichilismo.

Meditazione

I santi sono come dei compagni di viaggio che la misericordia di Dio pone accanto all’umanità in cammino verso la patria eterna, quali luci che illuminano il sentiero indicando quello cui non si deve assolutamente rinunciare. Benedetto di Norcia è uno di loro, un dono di Dio cui, credenti e non, rimangono ancor oggi debitori. Egli, infatti, indica la ricerca della sapienza e il portare frutto come segni distintivi della vita cristiana, e perciò esperienze autenticamente comunitarie perché aperte a tutti. Esperienze valide e significative anche dal punto di vista puramente umano, perché la ricerca della sapienza è l’anima e il fondamento di ogni processo educativo. Il portare frutto è il modo migliore per vivere attivamente i propri diritti in quanto persona umana e in quanto costruttrice di una cittadinanza veramente responsabile, in grado di dialogare all’interno del complesso mondo postmoderno. Nel nostro specifico cristiano, una Chiesa priva della ricerca della sapienza, o paga di se stessa e dei suoi frutti perché convinta di aver già dato tutto il possibile, sarebbe ben strana per Benedetto. E lo sarebbe perché lontana dalle vie che la Scrittura le prescrive al fine di diventare il segno e lo strumento della benedizione con cui la Trinità avvolge la storia e le persone. Richiamando tali vie, Benedetto lancia un messaggio chiaro: “Chiesa, sii ciò che la grazia di Dio ha fatto di te, e diventalo per amore di coloro cui sempre sei inviata per servire e non per essere servita”. Ma soprattutto, con la sua esperienza di cristiano all’interno di un’Europa allora sconvolta dalle continue guerre, Benedetto richiama il fatto che la ricerca della sapienza e il portare frutto hanno senso e valore lì dove si sperimentano le linee di frattura che dividono l’umanità e trasformano la ricerca della sapienza in ideologia, e il portare frutto in esclusione dell’altro.

Preghiera

Signore Gesù, i santi sono gli amici e i compagni di viaggio che tu doni ai tuoi discepoli e alla tua Chiesa in ogni tempo, come segno di consolazione e chiamata al coraggio della testimonianza, dell’apostolato e del servizio; donaci il tuo Spirito, perché, con il sostegno e la presenza di Benedetto, possiamo accogliere la santità come la vera anima della vocazione di ciascuno.

Agire

Oggi voglio testimoniare apertamente di essere discepolo di Cristo. 

La meditazione quotidiana è un servizio offerto dal Regnum Christi. Le riflessioni sul vangelo del giorno sono tratte da Messa Meditazione, per gentile concessione di Edizioni ART.

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ZENIT Staff

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