L’AIA, sabato, 24 dicembre 2011 (ZENIT.org) - Anche quest’anno il 10 dicembre si è tenuta a L’Aia, in Olanda, la Marcia per la Vita. L’evento viene annualmente organizzato da alcuni movimenti protestanti come Schreew voor leven/Cry for Life, Christenen voor de Waarheid (Cristiani per la Verità) e Hulp Vervolgde Christenen (Aiuto per i Cristiani Perseguitati).
Quest’anno sono state circa 1500 le persone che hanno partecipato alla manifestazione nel centro della capitale amministrativa dei Paesi Bassi.
Alle 13 è stato suonato lo shofar, il corno di montone della tradizione ebraica e poi la prima persona a salire sul palco è stata Astrid Mechielsen con in braccio il figlio neonato. La donna, ora convinta antiabortista, ha condiviso la sua esperienza personale.
Giovanissima, nel 1995, abortì e poi cadde in una forte depressione: “Abortire non è risolvere un problema ma crearlo”, ha detto durante il suo intervento. Durante questa crisi si è avvicinata alla fede e sono 10 anni che si è convertita al protestantesimo.
La marcia viene organizzata ogni anno nel mese di dicembre per ricordare che nel 1980, proprio il 18 di quel mese, è passata la legge che estendeva l’aborto fino alla 24esima settimana.
Dopo un lancio di palloncini è stata la volta del secondo oratore: Bert Dorenbos, l’ex direttore del canale evangelico della televisione olandese, che è salito sul palco insieme alla moglie. “Non vogliamo delle restrizioni alla legge” afferma “vogliamo l’abolizione totale dell’aborto in Olanda”.
Dorenbos fa parte del movimento Schreeuw voor leven/Cry for Life che attraverso la sua organizzazione Er is hulp offre aiuto pratico e sostegno psicologico a donne che vogliono abortire o che già l’hanno fatto. L’associazione offre consulenza medica durante la gravidanza e aiuto anche per eventuali pratiche di adozione del neonato.
È quindi cominciata la marcia silenziosa nel centro della città che ha portato il corteo davanti alle sedi di vari organi politici. Dopo la marcia sono saliti sul palco Cees van der Staaij del Partito Riformato Calvinista e Joel Voordewind del partito protestante Unione Cristiana.
Entrambi hanno riferito che si sono sentiti incoraggiati, dalla grande affluenza di partecipanti alla manifestazione, a portare di nuovo in parlamento il dibattito sulle problematiche abortiste. Quindi è stata la volta del dott. Job, evangelista, Direttore della Fondazione “Aiuto per i Cristiani perseguitati” e fondatore a Coimbatore, in India, di un istituto per bambine orfane o abbandonate.
La giornata è stata conclusa dall’appello del predicatore Jacques Brunt dell’organizzazione Heart Cry e infine dai giovani di Zoeklicht un movimento protestante non legato a nessuna delle tante chiese, che hanno invitato i loro coetanei a pregare per il proprio paese e per il proprio popolo.