ROMA, martedì, 20 dicembre 2011 (ZENIT.org) - Jodendom–Giudaismo, la mostra inaugurata presso la Nieuwe Kerk di Amsterdam sabato scorso, 17 dicembre, e aperta fino al 15 aprile 2012, è soprattutto un racconto. Un racconto, lungo 3000 anni, sulla religione, l’arte e la cultura ebraica. Un racconto che viene esposto grazie ad oggetti di uso quotidiano: quadri, opere d’arte o meravigliosi pezzi di artigianato, a volte attraverso reperti archeologici antichi di secoli, a volte tramite pezzi di design contemporaneo.

Si è anche usata la tecnologia, per documentare, dalla viva voce degli interessati, le feste, le tradizioni, le ricette, i modi di vivere la propria identità ebraica. Attraverso webcam collocate a New York, a Tel Aviv, nell’Europa dell’Est o nella stessa Amsterdam, si può ascoltare come le persone comuni vivono, ad esempio, le feste del Purim o del Sukkot e i vari riti dello Shabbat.

Molte le opere d’arte presenti alla mostra: tra queste il quadro di Marc Chagall (1887-1985) Solitude dipinto nel 1933 e donato al Museo d’Arte di Tel Aviv 20 anni dopo dallo stesso autore, dove l’artista ebreo ritrae un rabbino con un asino e un violino, la sua maniera surrealista per esprimere il secondo comandamento del decalogo.

Tra gli oggetti più antichi troviamo tre pezzi dei papiri trovati nel 1947 a Qumran, località sul Mar Morto, risalenti al primo secolo a.C. con la descrizione dell’apparizione di Dio a Mosè e i dettami per la costruzione del Tempio. Presente nella mostra e altrettanto storicamente importante una pagina del Codice di Aleppo, si tratta della versione più antica della Bibbia Ebraica, conservata per secoli in quella città e che forma la base dell’Antico Testamento cristiano. Da Mantova, e precisamente dalla collezione di Isaac Ben Ovadja, arriva un codice miniato risalente al 1435. Si tratta di un'Halacha cioè un libro contenente tutte le prescrizioni e le regole alle quali un ebreo si dovrebbe attenere.

Uno dei più curiosi oggetti esposti, infine, è un contenitore in argento risalente all’inizio del ‘900 a forma di etrog (cedro o Citrus medica var. ethrog), il frutto, simile al limone, che viene consumato dagli Ebrei durante la festa delle Capanne (Sukot).

La Nieuwe Kerk, sede della mostra, fu terminata all’inizio del ‘400 come chiesa gotica cattolica dedicata a Santa Caterina. in seguito, con la Riforma Protestante nella seconda metà del ‘500, fu trasformata in tempio calvinista, attualmente il più importante della città di Amsterdam, che si fregia proprio del titolo di capitale dei Paesi Bassi, perchè in questa chiesa, avvengono le incoronazioni dei regnanti.

Come tempio protestante, l’edificio non è consacrato e viene quindi utilizzato per esposizioni. Da alcuni anni, durante la stagione invernale, in questo edificio vengono organizzate mostre inerenti a diverse religioni: dopo tre esposizioni dedicate alla cultura e arte islamica, è ora la volta di “Giudaismo” che ripercorre 3000 anni di storia ebraica. Per l’inverno 2012-2013 è stata preannunciata una mostra sulla cultura e religione indiana.