ROMA, lunedì, 3 ottobre 2011 (ZENIT.org).- Domenica 23 ottobre si celebra in tutto il mondo cattolico la Giornata missionaria mondiale. Nelle missioni nasce la Chiesa, lo Spirito Santo è sempre all’opera ed a volte si manifesta in modo imprevisto. Parlo a Milano col mio confratello mons. Cesare Bonivento, vescovo di Vanimo in Papua Nuova Guinea, che mi racconta la sua ultima avventura in quel grande paese dell’Oceania. “Ho inaugurato, mi dice, una parrocchia della quale non sapevo nulla”. Gli chiedo perché e dice: “I miei cristiani sono giovani ed entusiasti della fede, la mia diocesi è molto grande, montagnosa e forestale, con poche strade.Èsuccesso che un gruppo di battezzati, nell’interno del territorio non ancora del tutto esplorato, ha costruito la sua parrocchia e poi mi ha chiamato a inaugurarla. Allora dico a chi è venuto ad invitarmi: come mai avete fatto una parrocchia senza dirlo al vescovo?”. E mi ha raccontato la storia.
In una parte della diocesi di Vanimo considerata “territorio protestante”, un gruppo di cattolici molto fervorosi lavorano per una “Logging Company”, una Compagnia che viene dalla Malesia e disbosca la foresta. Vivono in un accampamento di baracche di legno con le loro famiglie, ma non avevano una chiesa. Così vanno dal datore di lavoro e gli dicono che hanno bisogno di una chiesa cattolica. Il datore di lavoro ha tergiversato un po’, poi ha capito che la costruzione della chiesa è a vantaggio della Compagnia, perché quando c’è la religione e la chiesa, viene il prete e la gente è più contenta, va d’accordo, lavora meglio. Il datore di lavoro, che è un protestante malesiano, ha costruito la chiesa in legno, ma fatta bene, solida, elegante, bella. Mons. Bonivento continua: “Sono andato in quell’accampamento e sono rimasto davvero meravigliato. Pensa che io, come vescovo cattolico, non mi sarei nemmeno osato di avventurarmi in quel territorio che i protestanti si erano riservati. Invece, nasce una parrocchia cattolica, proprio in una posizione centrale per il territorio, dalla quale si possono visitare facilmente molti villaggi. Comunque sono andato ad inaugurare la chiesa ed è stata una bella festa, sono venuti tutti, cattolici e protestanti, animisti e musulmani, non ho mai visto una chiesa così strapiena. Non passava più nessuno, una chiesa piena dentro e fuori, bambini da tutte le parti. Una gioia dirompente. In quel buco nella foresta, dove sorge l’accampamento, dove non succede mai niente, la presenza di un vescovo in paramenti solenni e poi l’inaugurazione della chiesa ha messo tutti d’accordo”.
“Dopo la Messa e l’inaugurazione, abbiamo fatto i discorsi e la consegna dei doni. Dopo il discorso del governo, che era presente, arriva il discorso del Land Owner, il proprietario di quella terra che era un uomo grande e grosso. Io avevo paura perché in Papua il problema della terra è complicato, i conflitti e guerre di famiglie e tribali nascono spesso dai problemi della terra. Poteva dire che non era d’accordo e che dovevamo distruggere la chiesa. Infatti incomincia a dire: ‘Vorrei ricordare subito al vescovo, che questo è un territorio protestante. Io lo dico a tutti e anche al vescovo’. Io pensavo: qui va a finir male! Invece l’uomo continua: ‘Però dico anche che sono contentissimo che venga qui la Chiesa cattolica e se qualcuno ha qualcosa in contrario, venga da me e aggiusteremo i conti’. Gli applausi e le grida di gioia salivano al cielo”.
“Naturalmente il proprietario della terra è contento perché quando arriva la Chiesa cattolica le cose vanno meglio per tutti, arrivano il prete e poi le suore che sono a servizio della gente. La Chiesa dà sicurezza, stabilità, continuità, educa i figli e cura i malati, porta la mediazione e la pace. Chiunque sa che quando arriva la Chiesa cattolica, la situazione migliora, certo in senso morale, ma anche in senso educativo. Ad esempio, in quella nuova ‘parrocchia’ i cattolici hanno subito fatto domanda alla società che gestisce i lavori di fare una scuola primaria, cioè elementare e media, per i molti bambini e ragazzi che ci sono nell’accampamento e anche per tutti i giovani che dei villaggi vicini senza scuola. Quando avremo questa scuola, fra un anno o due, la parrocchia diventerà un centro di penetrazione evangelica. Tutto questo mi ha convinto di una grande verità. Io vescovo non avrei mai potuto organizzare una cosa simile, non l’immaginavo nemmeno. Lo Spirito Santo ha agito attraverso dei buoni cattolici e ha portato il vescovo a ringraziare Dio per il grande dono di questa nuova parrocchia”.
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*Padre Piero Gheddo (www.gheddopiero.it), già direttore di Mondo e Missione e di Italia Missionaria, è stato tra i fondatori della Emi (1955), di Mani Tese (1964) e Asia News (1986). Da Missionario ha viaggiato nelle missioni di ogni continente scrivendo oltre 80 libri. Ha diretto a Roma l’Ufficio storico del Pime e postulatore di cause di canonizzazione. Oggi risiede a Milano.