KIRKUK, lunedì, 3 ottobre 2011 (ZENIT.org).- Due membri della comunità cristiana di Kirkuk, nel nord dell’Iraq, sono stati assassinati a colpi di arma da fuoco questo fine settimana.
Il cattolico Bassam Isho è morto per mano di un gruppo armato questa domenica nel quartiere di Muthana, mentre sabato è stato trovato a Baghdad il corpo senza vita di Emmanuele Hanna Polos, ha reso noto l’agenzia AsiaNews.
Bassam Isho, di 30 anni, lavorava in un ristorante del quartiere di Muthana. I suoi resti mortali riposeranno a Telkef.
Emmanuele Hanna Polos era nato nel 1951. Il suo cadavere giaceva questo sabato nella cunetta della strada che unisce Kirkuk alla capitale irachena.
Questi omicidi si sommano a una lunga storia di sangue e violenza. Il 15 agosto scorso sono scoppiate varie bombe contro la chiesa siro-ortodossa di Sant’Efrem a Kirkuk, vicino alla Cattedrale caldea, nel centro della città.
Il 2 agosto un’autobomba è scoppiata di fronte alla chiesa siro-cattolica della Sacra Famiglia e ha ferito quindici persone.
Nello stesso giorno, un’altra bomba collocata in una macchina parcheggiata accanto a una chiesa presbiteriana è stata disattivata prima che esplodesse.
A Kirkuk, che ha 900.000 abitanti, i cristiani subiscono la violenza del fondamentalismo islamico e di dispute locali.
Con i suoi enormi giacimenti petroliferi, i più importanti dell’Iraq, la città soffre un conflitto etnico-politico tra arabi, turcomanni e curdi.
I curdi la volevano annessa alla regione del Kurdistan, mentre gli arabi e i turcomanni sostengono il vincolo con il Governo centrale iracheno.