Padre Lombardi spiega l'uso dell'iPhone nella confessione

Non sostituisce la presenza fisica del sacerdote

Share this Entry

CITTA’ DEL VATICANO, mercoledì, 9 febbraio 2011 (ZENIT.org).- Il programma Confessione per iPhone e altre nuove tecnologie simili possono aiutare a realizzare l’esame di coscienza, ma non potrebbero mai sostituire il dialogo personale tra il penitente e il sacerdote, o non ci sarebbe sacramento.

Lo ha spiegato il portavoce della Santa Sede, padre Federico Lombardi, di fronte ai dubbi espressi da alcuni giornalisti che coprono le informazioni vaticane circa l’imprimatur concesso all’applicazione Confessione per iPhone, come ha reso noto ZENIT (cfr. 4 febbraio 2011).

Di fronte ad alcune informazioni che suggerivano che si trattava di confessioni “attraverso” iPhone, padre Lombardi ha spiegato che “è essenziale capire bene che il Sacramento della Penitenza richiede necessariamente il rapporto di dialogo personale fra il penitente e il confessore e l’assoluzione da parte del confessore presente”.

“Questo non può essere sostituito da nessuna applicazione informatica”, e quindi “non si può parlare in nessun modo di ‘Confessione per iPhone’”, ha spiegato.

In un mondo in cui molte persone usano supporti informatici per leggere e riflettere (ad esempio anche testi per pregare), ha tuttavia aggiunto, “non si può escludere che qualcuno rifletta in preparazione alla Confessione aiutandosi con strumenti digitali, come in passato lo si faceva con testi e domande scritte su fogli di carta, che aiutavano ad esaminare la propria coscienza”.

In questo caso, ha sottolineato, si tratterebbe di “un sussidio pastorale digitale che qualcuno potrebbe trovare utile, pur sapendo bene che non è per nulla un sostituto del Sacramento”.

“E’ anche importante che vi sia una vera utilità pastorale e non si tratti di un business alimentato da una realtà religiosa e spirituale importante come un Sacramento”, ha dichiarato.

Il programma, “Confessione: un’applicazione cattolica romana”, è stato sviluppato dalla compagnia Little iApps e ha ricevuto pochi giorni fa l’imprimatur da monsignor Rhodes, Vescovo di Fort Wayne-Southbend (Stati Uniti).

Secondo quanto ha spiegato allora a ZENIT Patrick Leinen, promotore e cofondatore di Little iApps, il programma, alla cui creazione hanno collaborato Thomas Weinandy, direttore esecutivo del Segretariato per la Dottrina e le Pratiche Pastorali della Conferenza dei Vescovi Cattolici degli Stati Uniti, e Dan Scheidt, pastore della chiesa cattolica Regina Pacis di Mishawaka (Indiana), è progettato per la preparazione della confessione.

L’applicazione offre l’esame di coscienza, una guida passo dopo passo del sacramento, l’atto di dolore e altre preghiere.

Non è il primo programma con queste caratteristiche, perché esistono anche “Mea Culpa – Esame di Coscienza Cattolico per Cattolici” e “iConfess – Guida alla Confessione”, creati per lo stesso uso in dispositivi come l’iPhone, ma è il primo a ricevere l’imprimatur da parte di un Vescovo.

Share this Entry

ZENIT Staff

Sostieni ZENIT

Se questo articolo ti è piaciuto puoi aiutare ZENIT a crescere con una donazione