Mons. Zimowski: scienza e fede, alleate “in vista del bene dell’uomo”

Lectio magistralis in apertura del X Congresso nazionale dell’AFAR

Print Friendly, PDF & Email
Share this Entry

ROMA, lunedì, 27 settembre 2010 (ZENIT.org).- Scienza e fede possono instaurare una “relazione feconda e rispettosa”, perché esse possono essere considerate complementari “in vista del bene dell’uomo”. Lo ha detto questo lunedì mons. Zygmunt Zimowski, presidente del Pontificio Consiglio per gli Operatori Sanitari, nella Lectio magistralis d’apertura del decimo Congresso nazionale dell’AFAR (Associazione Fatebenefratelli per la ricerca). 

Il Congresso, i cui lavori proseguiranno a Brescia fino a mercoledì, vedrà riuniti circa 300 operatori delle strutture sanitarie Fatebenefratelli d’Italia e d’Europa impegnati a riflettere sul tema “Scienza e fede: scelta di vita”.

Naturalmente – ha sottolineato il presule, secondo quanto riferito dalla Radio Vaticana – “nel corso del tempo la relazione tra scienza e fede non è sempre stata armonica”, ma senza farsi condizionare da questo fatto, esse sono sorelle in quanto “hanno origine dal Padre Celeste, pur essendo dotate ognuna della propria originalità, della propria missione, del proprio metodo”.

Inoltre, fede e scienza possono essere amiche perché la prima “se rettamente intesa e vissuta, non stempera la sete di conoscenza del mondo, ma la accende e porta a guardare con occhi perennemente assetati di luce le meraviglie che le varie scienze si impegnano a scoprire nel corso del tempo”.

E ancora, scienza e fede “possono e devono diventare alleate” perché esse sono “al servizio dell’uomo, della verità, della vita e l’una dell’altra”.

Riguardo all’uomo, essendo esperienze “aperte e non autoreferenziali”, scienza e fede devono far intendere che la persona umana ‘riuscita’ “non è quella prigioniera del proprio egoismo, ma quella che coltiva il senso della propria dignità e della propria trascendenza”.

Scienza e fede, ha continuato, sono al servizio della vita poiché “sono chiamate ad annunciare e coltivare il vangelo della vita e tutelare la grandezza e la preziosità della vita umana, respingendo ogni minaccia e violenza nei suoi confronti, professando il valore inviolabile di ogni persona, denunciando ogni cultura di morte”.

Infine, scienza e fede sono “provocazione e aiuto l’una per l’altra”, poiché la prima “provoca il credente a coltivare l’intelligenza ed è maestra di stupore”, mentre la seconda invita lo scienziato “a non scoraggiarsi di fronte ai fallimenti, a rimanere sempre a misura d’uomo, a guardare all’ulteriorità, a Dio, speranza che non tramonta”.

Tutto questo, ha sottolineato, trova la sua applicazione nella cura del malato, poiché scienza e fede “solo assieme salveranno l’uomo”: esse sono come “due binari distinti e inconfondibili”, che, però, portano entrambi “verso un futuro di bene e di solidarietà”.

Print Friendly, PDF & Email
Share this Entry

ZENIT Staff

Sostieni ZENIT

Se questo articolo ti è piaciuto puoi aiutare ZENIT a crescere con una donazione