In alcune dichiarazioni al dipartimento di comunicazione del Patriarcato di Lisbona, messe a disposizione su YouTube, monsignor Policarpo sostiene che “non sempre l’atto di evangelizzare è stato concepito con quell’esigenza fondamentale dell’amore, della carità di Gesù Cristo per il mondo, e di comunicare il mistero con la stessa veemenza di amore”, riferisce l’agenzia Ecclesia.
La questione fondamentale che si pone oggi è sapere se quanti lavorano nella Chiesa svolgono questa missione “solo come un compito programmato o con passione”.
La pedagogia difesa dalla lettera pastorale deve essere applicata “a tutti coloro che vogliono vivere profondamente la propria vocazione cristiana”, indipendentemente dal cammino che hanno scelto.
Il Cardinal Policarpo porta come esempio il matrimonio: “Se il laico sposato non vive il proprio matrimonio come cammino di santità, come può evangelizzare? Non evangelizza neanche la propria famiglia”.
“Senza questo dinamismo, senza questo ardore, i laici sono condannati ad eseguire compiti”, afferma.
Per ora, le proposte lanciate nel documento devono ancora essere strutturate. Monsignor Policarpo garantisce che chi vuole partecipare “avrà mezzi di approfondimento e di preparazione”.