ROMA, lunedì, 27 settembre 2010 (ZENIT.org).- Occorre ripensare il rapporto tra il tempo del lavoro e quello della festa per evitare il rischio di disgregamento delle famiglie. E’ quanto scrive Benedetto XVI al Cardinale Ennio Antonelli, Presidente del Pontificio Consiglio per la Famiglia, in un messaggio in vista del prossimo Incontro mondiale delle famiglie, che si svolgerà a Milano dal 30 maggio al 3 giugno 2012.
Sono necessari, sottolinea il Papa nel messaggio, una “riflessione” e un “impegno” volti “a ricuperare il senso vero della festa, specialmente della domenica, pasqua settimanale, giorno del Signore e giorno dell’uomo, giorno della famiglia, della comunità e della solidarietà”.
Questo perché, osserva, “il lavoro e la festa sono intimamente collegati con la vita delle famiglie: ne condizionano le scelte, influenzano le relazioni tra i coniugi e tra i genitori e i figli, incidono sul rapporto della famiglia con la società e con la Chiesa”.
Mentre oggi, prosegue, il condizionamento arriva purtroppo da un’organizzazione del lavoro “pensata e attuata in funzione della concorrenza di mercato e del massimo profitto, e la concezione della festa come occasione di evasione e di consumo”.
Uno scenario questo, afferma il Pontefice, che contribuisce “a disgregare la famiglia e la comunità e a diffondere uno stile di vita individualistico”.
La Sacra Scrittura, ricorda invece, “ci dice che famiglia, lavoro e giorno festivo sono doni e benedizioni di Dio per aiutarci a vivere un’esistenza pienamente umana”, mentre l’esperienza quotidiana “attesta che lo sviluppo autentico della persona comprende sia la dimensione individuale, familiare e comunitaria, sia le attività e le relazioni funzionali, come pure l’apertura alla speranza e al Bene senza limiti”.
In quest’ottica, conclude, il prossimo Incontro mondiale delle famiglie “costituisce un’occasione privilegiata per ripensare il lavoro e la festa nella prospettiva di una famiglia unita e aperta alla vita, ben inserita nella società e nella Chiesa, attenta alla qualità delle relazioni oltre che all’economia dello stesso nucleo familiare”.