Venerdi 24 settembre, prenderanno la parola il prof. Yvonne zu Dohna (“I poveri nell’arte”), il prof. Giuseppe De Rita (“Per una nuova cultura della carità: i poveri ‘mio peso e mio dolore’”), padre Erminio Antonello CM (“La Chiesa, corpo di Cristo, casa dei poveri”) e padre Jean Landousies CM (“Un nuovo modo di parlare di Dio agli uomini: S. Vincenzo e l’evangelizzazione”).
Sabato 25 settembre si alterneranno invece gli interventi della prof.ssa Gabriella Bruna Zarri (“Le donne nel ‘600”), della dott.ssa Marina Costa (“San Vincenzo, Santa Luisa, il volontariato vincenziano e le nuove sfide della povertà”), di suor Evelyne Franc FdC (“Santa Luisa, guida spirituale”) e di padre Luigi Nuovo CM (“Santa Luisa, santa e organizzatrice della carità”). Alle 17:00 invece ci sarà la Santa Messa nella Basilica di San Pietro presieduta dal Cardinale Franc Rodé, Prefetto della Congregazione per gli Istituti di Vita Consacrata e le Società di Vita Apostolica.
Domenica 26 settembre alle 9:00 si terrà la Santa Messa di chiusura nella Sala dell’Augustinianum presieduta dal Superiore Generale, padre Gregory Gay, e la relazione di padre Corpus Delgado CM (“Santa Luisa e la devozione allo Spirito Santo”).
Hanno già confermato la loro partecipazione al calendario oltre 500 persone da tutta Italia e dall’estero.
San Vincenzo de Paoli, nato il 25 aprile 1581 a Pouy, nel sud-ovest della Francia, diede vita alle Dame della Carità (poi Volontariato Vincenziano), alla Congregazione della Missione, alle Figlie della Carità, impegnate negli ospedali e nelle scuole.
Fondamentale alla realizzazione della sua opera, il contributo di Santa Luisa de Marillac, nata a Parigi nel 1591 e appartenente a una delle più celebri famiglie alla corte del Re di Francia. Moglie e madre, Luisa iniziò a dedicarsi intensamente alle opere di solidarietà dopo la scomparsa del marito e, in particolare, fu attiva nella Compagnia delle Dame della Carità sotto la guida di San Vincenzo.
La sua canonizzazione risale al 1934 mentre quella di San Vincenzo al 1737.