di Jesús Colina
LONDRA, domenica, 19 settembre 2010 (ZENIT.org).- Un gruppo di circa 300 pellegrini del Cammino Neocatecumenale di Gran Bretagna, Italia, Olanda, Portogallo e Spagna, composto da giovani e famiglie con i loro bambini e accompagnato da cinque sacerdoti, segue Bendetto XVI nella sua visita apostolica in varie città del Regno Unito.
ZENIT ha raccolto questa esperienza dai catechisti del Cammino Neocatecumenale in Gran Bretagna che hanno guidato questo pellegrinaggio: Lorenzo e Maurizia Lees, una coppia con dieci figli, e don Maurizio Pallù, presbitero della Diocesi di Roma.
“Il nostro desiderio era di vivere un po’ quello che è scritto nel Vangelo quando il Signore manda avanti i suoi discepoli in quei villaggi dove lui sta per recarsi, perche preparino le persone ad accoglierlo”, ha spiegato Lorenzo Lees, residente a Londra.
“Anche noi siamo certi che la venuta del Papa è per la Gran Bretagna un vero evento in cui Gesù viene a visitarla”, ha aggiunto.
I pellegrini sono stati ospitati nelle parrocchie di Saint Thomas the Apostle and St Philip, dove i parroci hanno offerto loro il salone parrocchiale, che è servito come refettorio e si è poi trasformato in dormitorio. Molte famiglie hanno anche offerto ospitalità nelle proprie case.
Nel viaggio in pullman verso la Scozia, i pellegrini si sono fermati a Saint Helen, vicino Liverpool, per celebrare la Messa e pregare sulla tomba del Beato Domenico Barberi.
“Questo Sacerdote Passionista, grande Apostolo dell’Inghilterra del secolo XIX, ci ha ispirato durante il percorso. Ricevette John Henry Newman nella Chiesa Cattolica nel 1845. Predicò 100 missioni in 5 anni, consumandosi perché Gesù Cristo fosse conosciuto ed amato”, ha spiegato don Maurizio.
“La sua presenza è stata sicuramente molto importante per gli operai delle Midlands al tempo della rivoluzione industriale, ma anche per molti anglicani che, attirati dalla sua santità, chiedevano di essere ricevuti nella Chiesa Cattolica”.
“Naturalmente John Henry Newman, che il Papa beatificherà a Birmingham domenica, è stato il punto di riferimento più forte di questo nostro pellegrinaggio – ha riconosciuto il sacerdote –. Il suo coraggio nell’annunziare la verità e la sua visione profetica ci hanno dato forza per andare nelle strade a portare il lieto annunzio di Gesù Cristo Risorto”.
“Durante le otto ore di viaggio in pullman abbiamo pregato le Lodi e abbiamo proseguito leggendo alcuni brani dei sermoni di John Henry Newman – ha proseguito Lorenzo Lees –. Dopo la breve lettura di singoli passaggi chiedevamo ai giovani di intervenire ed esprimere il loro pensiero o di formulare domande. E’ venuto fuori un dialogo molto bello dove si è vista l’attualità e la profondità delle intuizioni profetiche del Cardinale Newman, e come i giovani sono attratti da ciò che è vero e bello”.
“Uno dei temi che ci ha più colpito è stato quello in cui Newman parla di chi sono i veri cristiani e di che cosa è la santità. Non si tratta di avere molto entusiasmo o sentimenti; la santità consiste soprattutto in azioni fatte in segreto per amore del Signore. I santi sono disprezzati dal mondo ma attirano a sé e a Dio molte persone”, spiega.
Tra i pensieri del Cardinale Newman che hanno impressionato i giovani, c’era per esempio quello che dice che “più un uomo è santo, meno è compreso dagli uomini del mondo. Tutti coloro che hanno una scintilla di fede vivente lo comprenderanno, e più è santo più ne verranno attirati; ma quanti servono il mondo saranno ciechi nei suoi confronti, o lo disprezzeranno o avverseranno quanto più è santo”.
La mattina del 15 settembre, i pellegrini si sono riuniti nella chiesa benedettina di Saint Columba, dove hanno pregato le Lodi e ricevuto il sacramento della riconciliazione con confessioni private in una celebrazione presieduta dal parroco, Fr. Euan, con altri 10 presbiteri.
“L’ascolto della parola di Dio e ricevere il perdono dei peccati nel sacramento ci ha aiutato ad andare incontro agli altri”, ha dichiarato Lees.
“Abbiamo trascorso il pomeriggio nel centro di Glasgow, nelle strade e nelle piazze di St Enochs e di George Square, portando bandiere vaticane e striscioni di benvenuto al Papa. Lì abbiamo danzato in cerchio, cantato salmi e cantici spirituali con chitarre, tamburi, cembali e trombe. Nello stesso tempo alcuni di noi avvicinavano le persone che incuriosite si erano fermate”.
“Abbiamo parlato di argomenti esistenziali che di solito non si affrontano – ha aggiunto don Maurizio –: la vita, la morte, la sofferenza e la paura. In un mondo che si è liberato di tutti i tabù sessuali ma che ha smarrito la presenza di Dio, ci si contenta di sopravvivere invece che vivere. L’annunzio diretto del Vangelo ci ha permesso di entrare rapidamente in sintonia con tante persone”.
“Non è mancato chi si è professato ateo o ha espresso sentimenti di amarezza o di ostilità nei confronti della Chiesa Cattolica, per quello che la Chiesa dice riguardo alla morale sessuale e alla difesa della vita; alcuni hanno parlato degli scandali di pedofilia. Il solo fatto di poter parlare delle proprie delusioni e sofferenze ha aiutato alcuni a rasserenarsi e ad ascoltare l’annuncio del Vangelo”, aggiunge il sacerdote.
Per Lorenzo Lees, “l’esperienza della comunione tra noi e con le persone a cui ci siamo rivolti, annunciando la pace di Cristo Risorto e il perdono dei peccati, è stata il fatto sicuramente più rilevante”.
“Abbiamo potuto cantare e ballare in queste piazze per mostrare la gioia di Cristo Risorto ad un mondo che ha smarrito la speranza e la gioia, gioia che è grande nelle cose piccole della vita di ogni giorno, perché il Signore la riempie del suo amore”.
I pellegrini hanno accolto il 16 settembre in Scozia il Santo Padre partecipando all’Eucaristia nel pomeriggio al Bellahouston Park, nello stesso luogo in cui l’aveva celebrata nel 1982 Giovanni Paolo II.
“È stato un momento molto intenso. Ci ha colpito in particolare l’ esortazione rivolta ai giovani”, ha spiegato Lees.
Il Santo Padre li ha avvertiti che “vi sono molte tentazioni che dovete affrontare ogni giorno – droga, denaro, sesso, pornografia, alcool – che secondo il mondo vi daranno felicità, mentre in realtà si tratta di cose distruttive, che creano divisione. C’è una sola cosa che permane: l’amore personale di Gesù Cristo per ciascuno di voi”.
Dopo la Messa, i pellegrini sono saliti sui pullman per viaggiare tutta la notte e seguire il Santo Padre nella sua missione a Londra.
“Negli atti degli Apostoli l’ombra di Pietro curava i malati ai lati della strada. Siamo sicuri che il passaggio del successore di Pietro in questa nazione potrà guarirci dalle nostre infermità ed aiutarci a seguire Cristo nella sua missione”, ha concluso Lees.