BIRMINGHAM, domenica, 19 settembre 2010 (ZENIT.org).- La diversità della Gran Bretagna moderna è una “sfida” ma anche una “grande opportunità”, ha affermato Benedetto XVI questa domenica pomeriggio congedandosi dal Regno Unito al termine della sua visita pastorale di quattro giorni.
Il Papa è stato salutato all’aeroporto internazionale di Birmingham dal Primo Ministro britannico, David Cameron, al quale ha espresso la propria riconoscenza “per tutto l’impegnativo lavoro di preparazione da parte sia dell’attuale che del precedente Governo, da parte degli impiegati civili, delle autorità locali e della polizia, come pure da parte dei molti volontari che con tanta pazienza son venuti in aiuto per preparare gli eventi di questi quattro giorni”.
“Grazie per il calore della vostra accoglienza e per l’ospitalità che ho potuto gustare”, ha esclamato.
Il Pontefice ha osservato che nei quattro giorni della sua visita ha potuto incontrare “i rappresentanti delle molte comunità, culture, lingue e religioni che formano la società britannica”.
“Proprio la diversità della Gran Bretagna moderna è una sfida per il suo Governo e per il popolo, ma rappresenta anche una grande opportunità per ulteriore dialogo interculturale e interreligioso per l’arricchimento dell’intera comunità”, ha constatato.
Ringraziando per l’opportunità di incontrare la Regina Elisabetta II, Cameron e altri politici e di aver potuto discutere “materie di comune interesse”, il Vescovo di Roma ha confessato di sentirsi “particolarmente onorato di essere invitato a rivolgermi ad entrambe le Camere del Parlamento nello storico ambiente di Westminster Hall”.
“Spero davvero che queste occasioni possano contribuire a confermare e a rafforzare le eccellenti relazioni fra la Santa Sede e il Regno Unito, specialmente nella collaborazione per lo sviluppo internazionale, nella cura per l’ambiente naturale e nella edificazione di una società civile con un rinnovato senso di valori condivisi ed uno scopo comune”, ha auspicato.
“È stato inoltre un piacere compiere una visita a Sua Grazia l’Arcivescovo di Canterbury ed ai Vescovi della Chiesa d’Inghilterra, e successivamente pregare con loro e con fedeli cristiani nell’evocativo spazio di Westminster Abbey, un luogo che parla così eloquentemente delle nostre tradizioni religiose e culturali condivise”.
“Poiché la Gran Bretagna è casa di moltissime tradizioni religiose, sono stato lieto di aver avuto l’opportunità di incontrare i loro rappresentanti e di condividere con loro qualche pensiero circa il contributo che le religioni possono offrire allo sviluppo di una società sana e pluralistica”, ha aggiunto.
Benedetto XVI ha sottolineato che, “naturalmente”, la sua visita era rivolta in modo speciale ai cattolici del Regno Unito.
“Ricordo con intima gioia il tempo trascorso con i Vescovi, il clero, i religiosi ed i laici, come pure quello con gli insegnanti, gli studenti e gli anziani – ha detto –. E’ stato commovente in maniera speciale celebrare con loro, qui a Birmingham, la beatificazione di un grande figlio dell’Inghilterra, il Cardinale John Henry Newman”.
“Con la sua vasta eredità di scritti accademici e spirituali, sono certo che egli abbia ancora molto da insegnarci sulla vita e la testimonianza cristiane tra le sfide del mondo contemporaneo, sfide che egli previde con eccezionale chiarezza”, ha concluso.
Nel suo discorso al Papa, il Primo Ministro Cameron ha affermato che i quattro giorni della visita papale sono stati “incredibilmente toccanti”.
“Lei ha parlato a una Nazione di sei milioni di cattolici ma è stato ascoltato da una Nazione di più di 60 milioni di cittadini e da molti altri milioni in tutto il mondo”, ha aggiunto, sottolineando che Benedetto XVI ha offerto “un messaggio non solo alla Chiesa cattolica, ma a ciascuno di noi, di qualsiasi fede o di nessuna”.
Cameron ha quindi ricordato il Cardinale Newman e la sua convinzione che nella società tutti condividano un “legame di unità comune”, e ha sottolineato che questo legame “è stato una parte incredibilmente importante” del messaggio del Papa ai britannici, che vogliono costruire su questa base “una nuova cultura della responsabilità sociale”.
“Le persone di fede sono grandi architetti di questa nuova cultura”, ha aggiunto.
“La fede fa parte del tessuto del nostro Paese”, ha continuato Cameron. “E’ stato sempre così e così sarà sempre”.
“Lei ha veramente sfidato l’intero Paese a sedersi e pensare, e questo può essere solo un bene”, ha concluso rivolgendosi al Pontefice.
Quello in Gran Bretagna è stato il 17° viaggio internazionale del pontificato di Benedetto XVI.