Festa della fede a Birmingham per la beatificazione di Newman

70.000 i fedeli presenti alla cerimonia

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di Carmen Elena Villa

BIRMINGHAM, domenica, 19 settembre 2010 (ZENIT.org).- Questa domenica il Cofton Park di Rednal si è tramutato in un gigantesco luogo di preghiera, che ha riunito circa 70.000 fedeli provenienti dall’Inghilterra e da diverse diocesi di tutto il mondo desiderosi di essere presenti a un evento senza precedenti nella storia britannica: la beatificazione di uno dei suoi figli in una messa presieduta dal Papa Benedetto XVI.

Alle 10 del mattino il Papa ha fatto il suo ingresso in processione mentre il coro intonava la canzone Praise to the holiest in the heights, il cui testo è stato ispirato da alcuni scritti del Cardinale Newman e che è stata eseguita anche sabato notte in occasione della vigilia di preparazione alla sua beatificazione.

Accanto al Papa decine di Vescovi delle diversi diocesi del Regno Unito così come decine di sacerdoti.

Nel suo indirizzo di saluto al Pontefice l’Arcivescovo di Birghiman, mons. Bernard Longley, ha detto: “Negli ultimi giorni lei è stato fra noi come un pellegrino che condivide la propria ricerca della verità e della bontà di Dio. Come nostro Pastore Supremo lei ci ha condotti più vicini a Gesù Cristo per essere rinfrescati dalle ‘sorgenti della Trinità'”.

“Ora Santo Padre – ha proseguito – siamo uniti con lei in preghiera in questa città che è stata la casa d’elezione del venerabile John Henry Newman”.

“Le chiediamo, Santo padre, di farci avvicinare nuovamente alla presenza eucaristica del Signore”, ha continuato l’Arcivescovo “così che possiamo presto acclamare il Venerabile John Henry tra i beati”.

Al termine del suo breve discorso mons. Longley ha consegnato al Pontefice una edizione del libro Apologia pro vita sua, che l’autobiografía nonché una delle opere più importanti del neo beato.

Subito dopo un gruppo composto per la maggior parte da laici ha consegnato al Papa le reliquie del

Cardinale Newman. Tra questi erano presenti il postulatore della Causa, l’avvocato Andrea Ambrosi, così come John (Jack) Sullivan, il diacono che ha ricevuto il miracolo decisivo per la beatificazione.

Ha quindi avuto inizio il rito di beatificazione durante il quale è stata letta una breve biografia del Cardinale. Benedetto XVI ha pronunciato la formula di beatificazione, accolta con un applauso entusiasta da parte dei fedeli mentre veniva svelato l’arazzo con il volto di Newman. Gli assistenti hanno quindi cominciato ad abbassere in segno di rispetto le bandiere dei diversi paesi di provenienza compresa quella vaticana.

Allegria tra i fedeli

ZENIT ha potuto parlare con alcuni delle migliaia di partecipanti alla cerimonia tra cui Vicky Birmingham, una delle componenti del coro che ha cantato durante la celebrazione: “Ci siamo preparati per questo appuntamento a partire da maggio, facendo le prove con i cori in tutta la diocesi”.

I membri del coro, diretto da padre Peter Jones, musicista e compositore, provenivano da diverse parrocchie dell’Inghilterra, comprese l’oratorio di Birmingham e di Londra. Sono giunti qui alle 4:30 ed hanno potuto ammirare il sole sorgere mentre eseguivano le prove.

Nello spiegare ciò che rappresenta per lei il nuovo beato Vicky ha detto: “è qualcuno che ammiro perché ha abbandonato la pace dei chiostri di Oxford per una città frenetica e per mettere in pratica la sua fede”.

Ha poi confessato che è stato meraviglioso “partecipare a una beatificazione presieduta dal Papa in persona, e alla prima beatificazione in Gran Bretagna. Finalmente il cattolicesimo inglese ha ricevuto il suo giusto riconoscimento”.

Elizabeth Flynn, un’altra fedele inglese presente alla cerimonia, ha espresso così la sua gioia al temine della preghiera dell’Angelus: “È bello stare con tanti inglesi. Regna un’atmosfera sana, tranquilla. Ho percepito lo stesso silenzio di una messa domenicale ma al contempo una grande gioia”.

Per Cecilia Wain, un’altra partecipante proveniente da Manchester, “questo evento porterà molta Grazia nel Paese”.

“Gesù ha detto che avrebbe rinnovato ogni cosa, ed io credo che la visita e la beatificazione costituiscano realmente l’inizio di qualche cosa di nuovo”, ha concluso.

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ZENIT Staff

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