Riapre modernizzata la Biblioteca Vaticana

Il 20 settembre prossimo

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CITTA’ DEL VATICANO, martedì, 14 settembre 2010 (ZENIT.org),- La Biblioteca Apostolica Vaticana riaprirà il 20 settembre dopo tre anni di chiusura per lavori di restauro, messa in sicurezza e modernizzazione.

Caratterizzeranno l’evento un’esposizione e un congresso nel mese di novembre.

L’archivista bibliotecario di Santa Romana Chiesa, il Cardinale Raffaele Farina, SDB, ha annunciato questo lunedì la riapertura durante una conferenza stampa svoltasi nel Salone Sistino della Biblioteca Apostolica Vaticana.

Il porporato era accompagnato dal prefetto della Biblioteca Apostolica, monsignor Cesare Pasini, dal direttore dei servizi tecnici del Governatorato della Città del Vaticano, M. Pier Carlo Cuscianna, dal presidente dell’impresa che ha effettuato la maggior parte delle opere di consolidamento della struttura (Fondazione Italcementi), Giovanni Giavazzi, e dall’ingegnere di questa impresa M. Gennaro Guala.

Ai lavori di restauro si sono uniti quelli di consolidamento del pavimento e quindi dell’intera struttura, minacciata dal peso eccessivo dei libri e documenti.

La seconda area di intervento interessa la sicurezza dei luoghi, la terza la razionalizzazione dei vari spazi della Biblioteca e dei suoi archivi.

L’esposizione che caratterizzerà la riapertura, intitolata “Conoscere la Biblioteca Vaticana: una storia aperta al futuro”, verrà inaugurata il 10 novembre nel Braccio di Carlo Magno, sul lato sinistro del Colonnato del Bernini.

Il congresso sarà dedicato alla Biblioteca come istituzione al servizio della ricerca, e avrà luogo dall’11 al 13 novembre in Vaticano.

Un grande progetto

Il Cardinal Farina ha spiegato che i lavori di ristrutturazione della Biblioteca si inseriscono “in un progetto che ha preso forma circa dieci anni fa e che si è realizzato in alcuni capitoli, diciamo così, a biblioteca aperta, e si è concluso, ma non del tutto, in questo inizio di settembre 2010”, com’era stato annunciato tre anni fa.

“Negli ultimi dieci anni, dal 1997 in avanti, sono stati realizzati dei progetti che in qualche maniera preludono a quelli attuali e fanno parte di un progetto più generale di razionalizzazione degli spazi”, ha detto ai giornalisti.

Questo grande progetto è “rivolto alla realizzazione di un modello di Biblioteca storico-umanistica che intende conservare e tramandare, scegliendo e affinando tecniche moderne compatibili, il modello dei Fondatori della Biblioteca Vaticana, accogliendo il meglio delle integrazioni avvenute nei cinque e più secoli di storia”, ha segnalato.

Quali azioni ha compreso il progetto? Il Cardinale ha spiegato che nel 1999 sono stati istituiti l’Ufficio del Protocollo e l’Archivio della Prefettura nei locali situati sotto gli Uffici della Prefettura, debitamente ristrutturati e adeguati.

In questo spazio sono custoditi i documenti legati alla storia della Biblioteca e dei fondi da questa acquisiti durante i secoli, così come la documentazione relativa all’amministrazione e al personale, dal 1451 a oggi.

Nel 2001 si sono conclusi i lavori, durati due anni, per la normalizzazione del prestito elettronico nell’edificio del Nuovo Catalogo e nel Deposito dei Manoscritti (nell’ala orientale del Patio del Belvedere).

Il Cardinal Farina ha sottolineato che soprattutto quest’ultimo ha richiesto “un impegno rilevante, anche dal punto di vista economico”.

Lo stesso anno, l’Amministrazione Vaticana ha approntato un magazzino di deposito in Via della Conciliazione 34 (Palazzo Bramante).

Lì “è stato trasferito il magazzino della Collana ‘Studi e Testi’ della nostra Casa Editrice, liberando così spazio prezioso per la collocazione del nuovo Economato e per il Centro Elaborazione Dati (C.E.D.)”, ha detto il porporato.

Nel 2002 si sono conclusi i lavori della Nuova Sala delle Riviste. I lavori, sospesi nel 1995 per mancanza di fondi, erano stati ripresi nel 1998 e si sono conclusi grazie al contributo della Segreteria di Stato.

I periodici consultabili direttamente dagli studiosi sono circa un migliaio. Il nuovo grande ambiente sotto la Sala di consultazione degli Stampati ha la stessa superficie ed è dotato di tavoli di lavoro con possibilità d’impiego delle attrezzature elettroniche.

Accanto alla Sala delle Riviste è stata inaugurata la Sala Barberini, ricostruzione il più fedele possibile della “Libraria grande” del Cardinale Francesco Barberini, la cui scaffalatura lignea è stata opera del falegname-architetto Giovanni Battista Soria.

Questa scaffalatura, giunta nella Biblioteca Vaticana nel 1902 per opera di padre Franz Ehrle, è stata utilizzata per contenere i libri in quella che è oggi la seconda Sala di consultazione dei Manoscritti, e vi è rimasta fino a quando non è stata sostituita, negli anni Ottanta, con scaffali metallici, venendo riposta in magazzino.

Recuperata e restaurata, è stata rimontata esattamente come si trovava nel Palazzo Barberini di via delle Quattro Fontane, e “costituisce un gioiello” accanto alla Nuova Sala delle Riviste.

Sempre nel 2002, ha proseguito il Cardinale, sono stati realizzati il Laboratorio digitale e il Laboratorio per la lettura multispettrale dei palinsesti (i manoscritti che conservano tracce di una scrittura precedente).

Nel 2003 è stata inaugurata la nuova sede della Scuola Vaticana di Biblioteconomia, situata nel Palazzo San Paolo, in via della Conciliazione 1. Si tratta di “un vero gioiello tecnologico che permette di svolgere le lezioni in modo agile ed efficace, con la disponibilità di servizi in rete, accessi a fonti di dati on-line e interattività tra docenti e studenti”.

Nel 2005 si sono conclusi i lavori, durati tre anni, del restauro degli affreschi della volta della Sala degli Scrittori (vestibolo del Salone Sistino) e dei banchi intarsiati della Prima Biblioteca di Niccolò V e Sisto IV; la Sala è stata dotata di illuminazione e climatizzazione adeguate.

Nello stesso anno sono stati inaugurati i nuovi locali dell’Economato e del C.E.D., con entrata dal Cortile del Belvedere, accanto all’entrata principale.

Nel 2006-2007 è stato ampliato lo spazio nell’edificio del Nuovo Catalogo, di modo che, recuperando i locali lasciati liberi dal C.E.D. e aggiungendovene di nuovi, è stato possibile assegnare otto nuovi Uffici agli Scriptores e agli Assistenti del Dipartimento Manoscritti che ne erano sprovvisti.

Obiettivi

L’archivista bibliotecario di Santa Romana Chiesa ha quindi sottolineato gli obiettivi che hanno guidato tutti questi lavori, segnalando il recupero di spazi e la razionalizzazione di quelli esistenti, l’adeguamento delle strutture e la preparazione del personale alle nuove tecnologie (con rinnovamento completo del cablaggio nella Biblioteca e il collegamento via cavo con via della Conciliazione).

Si è cercato anche di adeguare il numero e la qualità dei servizi al numero degli utenti, di semplificare e facilitare le comunicazioni tra i vari dipartimenti, uffici e servizi e di sviluppare alcuni uffici e servizi (ad esempio l’Ufficio Mostre e la Casa Editrice).

Un altro obiettivo era l’eliminazione di strutture fatiscenti o fuori legge per risanare gli ambienti e renderli vivibili, soprattutto per il personale che vi deve lavorare (il motto era: a ogni ambiente almeno una finestra).

Si è inoltre cercato il consolidamento delle fondamenta degli edifici e delle strutture portanti nei magazzini dei libri e nei laboratori, così come la messa a norma di elettricità, climatizzazione, controllo dell’umidità e sistemi antincendi.

Il Cardinale ha sottolineato di sperare prossimamente anche nel controllo delle acque e nel controllo elettronico del movimento del materiale librario e delle persone in tutta la Biblioteca.

Si è infine lavorato per ottenere il controllo elettronico di tutte le macchine e dei sistemi, la cui disfunzione può mettere a risc
hio la preservazione e conservazione del patrimonio culturale custodito in questa struttura.

E’ previsto che questo grande progetto termini entro due anni con l’apertura del Salone Sistino come seconda sala di consultazione dei testi.

Benedetto XVI, ha spiegato il Cardinal Farina, “ha seguito da vicino i lavori, interessandosi assiduamente al loro procedere”, e desidera visitare la Biblioteca al termine dei lavori. “Lo attendiamo per ricevere la Sua benedizione”, ha aggiunto il porporato.

Spirito della Biblioteca

Dal canto suo, il prefetto della Biblioteca Apostolica, monsignor Cesare Pasini, ha sottolineato lo spirito di servizio, umanista e di universalità della Biblioteca.

Tra i lavori, ha segnalato, “la novità più evidente è l’informatizzazione delle procedure di accesso e delle altre procedure che abitualmente si compiono in Biblioteca”.

“Nelle sale di consultazione, inoltre, sarà offerta la possibilità di collegarsi alla rete della Biblioteca in modalità Wi-Fi attraverso il proprio personal computer dal posto in sala”, ha aggiunto.

Dall’altro lato, ha ricordato che in tutta la Biblioteca sarà attivo un sistema di controllo e di sicurezza che permette di seguire l’eventuale trasferimento dei volumi da una zona all’altra e, nel caso, di impedire la sottrazione dei volumi da parte di persone non autorizzate.

La pagina web della Biblioteca (www.vaticanlibrary.va) offrirà vari servizi, tra cui la possibilità di effettuare direttamente in rete la ricerca di riproduzioni fotografiche e l’invio periodico di una newsletter informativa a studiosi e amici della Biblioteca.

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ZENIT Staff

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