UPPSALA, mercoledì, 8 settembre 2010 (ZENIT.org).- La prima Università cattolica riconosciuta in Svezia dal 1477, l’Istituto Newman, è stata inaugurata questo sabato a Uppsala.
Benedetto XVI ha inviato un messaggio per l’occasione, firmato dal Segretario di Stato, il Cardinale Tarcisio Bertone, e letto durante l’atto inaugurale, come ha reso noto “L’Osservatore Romano”.
Nel testo, il Pontefice ha auspicato che “tutti coloro che insegnano, studiano e fanno ricerca presso questa nuova università che porta il nome del venerabile John Henry Newman, guidati dalla luce gentile dello Spirito Santo, si dedichino con cuore e mente pieni e aperti alla ricerca della sapienza divina e umana”.
“Possa l’illustre tradizione dello studio, la ricerca disinteressata di conoscenza in ogni campo e un forte impegno sia verso la ragione divina sia verso quella umana caratterizzare questo nuovo centro di eccellenza cattolica”, ha aggiunto ricordando l’Università di Uppsala, fondata da Sisto IV nel 1477.
Fondato dai Gesuiti nel 2001, il Newmaninstitutet è stato riconosciuto ufficialmente dal Governo svedese l’8 aprile scorso. Il giorno dopo, il Vescovo Anders Arborelius ha benedetto solennemente l’edificio, informa la la pagina web della nuova Università.
Il Preposito generale della Compagnia di Gesù, padre Adolfo Nicolás, ha presieduto una Messa sabato mattina nella parrocchia di San Lorenzo ad Uppsala.
Nell’omelia, ha spiegato che la nuova Università vuole offrire vie per “imparare a vivere meglio” e ha osservato che l’ingresso del pensiero cattolico nell’istruzione pubblica è un segno di effettiva apertura alla pluralità.
La libertà di coscienza, ha sottolineato, si ottiene attraverso la ricerca della verità. “Newman è stato fedele alla propria coscienza, cosa che è sempre difficile”, ha dichiarato. “Anche noi dobbiamo combattere contro il senso comune, lo spirito del tempo, che non sempre significa buon senso, ma pregiudizi e preconcetti”.
Padre Nicolás ha segnalato che il Cardinale Newman ha avuto la coscienza di uscire dal “buon senso” e di essere fedele alla propria missione cercando qualcosa di più profondo, “e questo porta difficoltà”.
Il superiore generale dei Gesuiti ha anche parlato della spiritualità ignaziana, rimarcando che “tutti gli sforzi umani mirano a risolvere la crisi della scelta tra il bene il male, tra la vita e la morte”.
“Per i gesuiti c’è una parola magica: magis, di più – ha confessato –. Cioè scavare a fondo, capire la questione che c’è dietro la questione, cercare qualcosa di ancora più profondo”.
Ha quindi invitato a pregare perché l’Istituto Newman “sia un posto di libertà per una ricerca mai soddisfatta del senso comune” e “il suo contributo all’educazione sia totale, non solo per la mente ma per il cuore, recuperando la migliore tradizione filosofica di educare il cuore”.
“Platone direbbe: lo scopo della filosofia è aiutare a vivere. Vogliamo che l’Istituto contribuisca a far vivere il popolo svedese con gioia, apertura e verità”.
Il quotidiano vaticano ha definito l’inaugurazione dell’Università “l’evento più significativo della Chiesa cattolica svedese da quando la Riforma la estromise dalla vita pubblica”.
Filosofia e Teologia sono le facoltà principali, ma figurano anche “arte e cultura scandinava ed europea con un’ampiezza di sguardo sulla realtà della società svedese”.
L’Istituto Newman, ha constatato “L’Osservatore Romano”, “è il frutto più maturo dell’impegno che i gesuiti, per decenni, hanno profuso nella vita svedese attraverso l’università”, “ed è l’inizio di un patto tra la società secolarizzata del nord Europa e la cultura cattolica”.