La Biblioteca Apostolica Vaticana riapre…anche per i non studiosi

Il prefetto, mons. Cesare Pasini, parla delle tante iniziative in programma

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ROMA, martedì, 7 settembre 2010 (ZENIT.org).- Una mostra, un convegno e la pubblicazione del primo volume della storia della Biblioteca sono le iniziative previste per il prossimo mese di novembre, per celebrare la riapertura della Biblioteca Apostolica Vaticana.

La Biblioteca era stata chiusa il 14 luglio 2007 per effettuare dei lavori di ristrutturazione e restauro in un’ala dell’edificio cinquecentesco che la ospita.

Intervistato dalla Radio Vaticana il Prefetto della Biblioteca Apostolica Vaticana, mons. Cesare Pasini, ha detto che il 10 novembre verrà inaugurata una Mostra nel Braccio di Carlo Magno intitolata ”Conoscere la Vaticana. La Biblioteca Apostolica Vaticana: una storia aperta al futuro”, che rimarrà aperta fino alla fine del gennaio 2011.

La Mostra, ha spiegato, viene “organizzata per permettere al pubblico dei non studiosi, che abitualmente possono entrare in Biblioteca, di farsi un’idea complessiva delle attività, delle catalogazioni, delle attività di restauro”.

“Nell’ingresso – ha aggiunto –, mentre le persone attendono di fare il giro, che sarà guidato, potranno anche vedere manoscritti in facsimile in questo caso, perché potranno accedervi loro stessi, sfogliandoli, quasi a trovarsi personalmente – e quindi anche singolo il visitatore della mostra – come membri della comunità scientifica che lavora in biblioteca”.

Dall’11 al 13 novembre, si terrà invece un convegno che racconterà quali sono stati i risultati dei decenni di studi compiuti grazie a questa Biblioteca.

“In una prima sessione – ha raccontato mons. Cesare Pasini –, si tratterà specificamente degli studi che dalla Seconda Guerra Mondiale fino ad oggi sono stati fatti nelle varie aree di ricerca. Abbiamo chiesto a studiosi italiani e del mondo, che frequentano la Biblioteca, di tratteggiarci un poco la storia delle ricerche dei singoli rami”.

“Nella seconda sessione – ha proseguito –, sarà invece il personale interno che discorrerà dei vari ambiti di lavoro e dei vari uffici della Biblioteca: come operano, quali cambiamenti sono intervenuti negli ultimi decenni”.

Seguirà poi la pubblicazione del primo volume della Storia della Biblioteca Apostolica Vaticana, dedicato alle origini “Tra Umanesimo e Rinascimento”. In tutto i volumi previsti saranno sette e verranno pubblicati ogni due anni.

“Il primo volume comincia dalle origini – ha detto mons. Pasini –, anzi si permette uno sguardo indietro, come a dire che la Biblioteca ha come sua data di origine il 1451, ma prima, la Santa Sede, aveva comunque i suoi libri e le sue biblioteche e quindi si darà uno sguardo anche a questi secoli antecedenti”.

Parlando delle novità della Biblioteca monsignor Cesare Pasini ha spiegato a “L’Osservatore Romano” che “gli studiosi avranno una tessera magnetica che permetterà loro di entrare nelle sale, chiedere volumi in collegamento wi-fi e, in generale, vedere facilitate le operazioni di ricerca”. Infatti, ha continuato, “ora tutti i locali aperti al pubblico sono cablati”.

Per quanto riguarda, invece, i cambiamenti nella consultazione, ha detto che si sta lavorando per mettere in rete la bibliografia a stampa pubblicata nel corso dei decenni: “Per ora abbiamo lavorato sul periodo che va dal 1991 al 2000, presto partirà il lavoro di digitalizzazione degli anni precedenti. Dal 2000 in poi inseriamo direttamente i dati al computer senza fare una stampa come avveniva in precedenza. A tutti questi dati c’è un accesso immediato”.

L’idea della Biblioteca Vaticana è nata nel 1450 grazie a Papa Niccolò V, che iniziò mettendo a disposizione la propria raccolta personale costituita da alcune centinaia di manoscritti, che sarebbe stata il primo nucleo della futura biblioteca.

La fondazione attuale ha avuto luogo sotto Papa Sisto IV della Rovere, che nominò come primo “gubernator et custos”, Bartolomeo Platina, nel 1475. Questo Papa fece anche costruire la Cappella Sistina e accrebbe la collezione fino a 3.500 volumi, trasformandola così nella più grande biblioteca in Italia dell’epoca.

A due anni dall’inizio dei restauri, la Biblioteca vaticana ha sviluppato vari servizi nonostante la chiusura, come il catalogo on line su Internet e la riproduzione fotografica dei manoscritti.

La Biblioteca Apostolica Vaticana è una delle più antiche del mondo. E’ conosciuta soprattutto per le sue collezioni di manoscritti di ogni epoca. Conserva oltre 1.600.000 libri antichi e moderni, 8.300 incunaboli e più di 150.000 manoscritti e documenti d’archivio, nonché 100.000 documenti stampati e frammenti.

La Biblioteca Vaticana possiede alcuni dei manoscritti più rari al mondo, inclusi quelli di Cicerone e Virgilio, così come frammenti del Vangelo risalenti al II secolo. Vanta anche preziosi tesori come il “Codex vaticanus”, un manoscritto della Bibbia completa in greco scritto 1.700 anni fa, e gli atti originali del processo di Galileo, un manoscritto autografo di San Tommaso d’Aquino e le lettere originali di Martin Lutero.

La Biblioteca ha anche un’immensa collezione numismatica, con 300.000 monete e medaglie.

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ZENIT Staff

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