di Nieves San Martín
PRISTINA, lunedì, 6 settembre 2010 (ZENIT.org).- Varie migliaia di fedeli si sono riunite sabato a Pristina, la capitale del Kosovo, per celebrare l’inaugurazione della Cattedrale cattolica, dedicata a Madre Teresa di Calcutta, beatificata da Papa Giovanni Paolo II nel 2003.
La cerimonia fa parte degli eventi che nel corso dell’anno commemoreranno il centenario della nascita della religiosa (26 agosto 2010), di origine albanese e nata in Macedonia, fondatrice delle Missionarie della Carità, che per cinquant’anni ha lavorato con i malati e i diseredati dell’India e di tutto il mondo ed è morta tredici anni fa (il 5 settembre 1997).
Una processione di sacerdoti ha percorso la via principale di Pristina. All’interno della Cattedrale di mattoni rossi, i fedeli sventolavano fazzoletti bianchi e striscioni. Alcuni indossavano gli abiti tradizionali e portavano bandiere albanesi.
I lavori della Cattedrale sono stati avviati nel 2007 dall’ex Presidente Ibrahim Rugova, l’emblematico leader della rivendicazione dell’indipendenza del Kosovo dalla Serbia, che si dice si sia convertito al cristianesimo prima della morte.
Fonti ecclesiali hanno affermato che mancano ancora due anni perché la Cattedrale sia terminata del tutto.
Il Kosovo ha dichiarato unilateralmente la propria indipendenza il 17 febbraio 2008, ma la Serbia rivendica ancora il territorio e l’indipendenza kosovara non è stata riconosciuta da molti Stati, come la Spagna.
Politici, diplomatici e religiosi di varie confessioni partecipano in Kosovo a molte attività dell’“Anno di Madre Teresa”, proclamato dal Presidente kosovaro, Fatmir Sejdiu, per rendere omaggio alla religiosa cattolica.
Le Poste del Kosovo hanno emesso un francobollo in suo onore, anche se questa ex provincia yugoslava è uno Stato laico e circa il 90% della popolazione è composto da musulmani, mentre il 5% è cattolico e il resto ortodosso.
La Cattedrale, in base ai progetti attuali, sarà l’edificio più alto del Kosovo. La sua realizzazione è finanziata dal Comune di Pristina, da varie missioni cattoliche europee e da numerosi privati.
[Traduzione dallo spagnolo di Roberta Sciamplicotti]