CITTA’ DEL VATICANO, domenica, 5 settembre 2010 (ZENIT.org).- Papa Benedetto XVI ripone grandi speranze nella ripresa dei negoziati tra ebrei e palestinesi a Washington, perché l’unica via per la pace è il dialogo.
Lo spiega il direttore della Sala Stampa della Santa Sede, padre Federico Lombardi S.I., analizzando nell’ultimo editoriale del settimanale “Octava Dies”, del Centro Televisivo Vaticano, la visita del Presidente Shimon Peres al Papa avvenuta giovedì.
Il Presidente di Israele Peres ha incontrato il Pontefice a Castel Gandolfo, ed entrambi hanno espresso la speranza che si arrivi finalmente a una soluzione pacifica che rispetti le “legittime aspirazioni dei due popoli”.
La visita, sottolinea padre Lombardi, si è svolta “proprio mentre si avviavano a Washington i colloqui diretti fra israeliani e palestinesi, sotto gli auspici dell’Amministrazione americana”.
Il Papa ha espresso a Shimon Peres “l’intensa speranza, sua e di tutta la Chiesa, per il successo delle trattative in vista ‘di una pace stabile in Terra Santa e in tutta la Regione’, sulla base di ‘un accordo rispettoso delle legittime aspirazioni dei due popoli’”, afferma il portavoce vaticano.
In questo senso, sottolinea Lombardi, “nessuno si può nascondere la difficoltà dell’impresa, dopo tanti tentativi falliti e in un contesto in cui molti agiscono – non solo con le parole, ma anche con la violenza – per fare fallire anche questo”.
Ad ogni modo, constata, la via del dialogo “rimane l’unica per costruire con lungimiranza un futuro di pace nella giustizia, che è in realtà quello a cui tutti aspirano anche se le sofferenze o l’odio ne hanno oscurato la vista”.
“E’ la via che la Chiesa ha sempre indicato con costanza e pazienza, e che anche Papa Benedetto ha annunciato nel suo indimenticabile viaggio dello scorso anno, confermato con coraggio anche dopo la terribile crisi di Gaza”.
A questo “paziente coraggio” del Papa, segnala padre Lombardi, ha dato una “straordinaria testimonianza” la dedica che il Presidente Peres ha composto personalmente per il dono offerto al Pontefice, una menorah d’argento.
In questo candelabro a sette braccia, antichissimo oggetto rituale ebraico, copia di quello che una volta si trovava nel tempio di Salomone e che oggi è anche il simbolo dello Stato di Israele, il Presidente israeliano ha aggiunto l’iscrizione: “A Sua Santità Papa Benedetto XVI, il Pastore che si impegna per condurci ai campi delle benedizioni e ai campi della pace. Con grande stima”.
“All’impegno dei politici si accompagna dunque l’impegno delle grandi autorità morali e religiose”, conclude padre Lombardi nel suo editoriale. “Verrà finalmente la pace? Tutti dobbiamo impegnarci in questa direzione”.