Quando manca la capacità di amare, tutto stanca e provoca fastidio

Messaggio del Vescovo di Beja per il ritorno dalle ferie

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BEJA, venerdì, 3 settembre 2010 (ZENIT.org).- In questo momento in cui per molti termina il periodo delle ferie estive, il Vescovo di Beja (Portogallo), monsignor António Vitalino, auspica che i cattolici curino le proprie attività quotidiane con amore, perché “quando manca la capacità di amare tutto stanca e provoca fastidio”.

In un messaggio diffuso questo lunedì sulla pagina Internet della Diocesi, il presule dice di sperare che “nelle settimane passate abbiamo potuto godere di tranquillità, per poter sentire un nuovo incoraggiamento per orientare la nostra vita e le nostre relazioni nel senso dello sviluppo sostenibile e coeso”.

“Mi riferisco non solo agli aspetti economici, ma a tutto ciò che riguarda la realizzazione umana, personale e comunitaria”, spiega.

“Sarebbe bello se il periodo di ferie avesse contribuito a rafforzare alcuni legami, soprattutto con quelle persone e realtà che durante un intenso anno di lavoro sono più trascurate”, afferma il presule.

Monsignor Vitalino ricorda che nel ritorno al lavoro e alla routine quotidiana “molte persone entrano in stress e depressione”.

“Perché questo non avvenga, diventa necessario coltivare una relazione di empatia con tutto ciò che fa parte della nostra vita, fare le cose per piacere e amore. Come si suol dire, chi corre per piacere non si stanca”.

Il Vescovo indica che una buona relazione con i familiari, con i colleghi di lavoro e con gli amici contribuisce a far vivere la realtà quotidiana con gioia.

“Per i credenti – osserva –, la relazione di fede con Dio è sempre una grande forza per vivere il quotidiano con coraggio e speranza. E l’incontro con le altre persone della stessa comunità di fede rafforza ancor di più queste capacità”.

“Tornare a celebrare la fede nella propria comunità ecclesiale, partecipare agli incontri di formazione, riprendere i servizi di volontariato, ascoltare la Parola delle Sacre Scritture e gli echi prodotti nel cuore, cantare le melodie delle celebrazioni liturgiche, godersi alcuni momenti di silenzio sintonizzato con la presenza d Dio e molti altri aspetti derivanti dalla celebrazione comunitaria della fede: tutto ciò è un efficace lenitivo per affrontare la vita quotidiana senza angosce”, conclude.

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ZENIT Staff

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