NAIROBI, venerdì, 3 settembre 2010 (ZENIT.org).- La Chiesa in Africa sta promuovendo una nuova agenzia cattolica di notizie continentale, ha reso noto l’agenzia CISA.
Comunicatori cattolici hanno dibattuto sulle possibilità di avviarla in un workshop – organizzato dal Simposio delle Conferenze Episcopali di Africa e Madagascar (SECAM) in collaborazione con il Catholic Media Council (CAMECO) – dal 31 agosto al 2 settembre nel Giardino della Resurrezione di Nairobi (Kenya).
Il presidente della Commissione per le Comunicazioni Sociali della Conferenza Episcopale Kenyota, il Vescovo Alfred Rotich, ha inaugurato ufficialmente il laboratorio.
Nel suo discorso di apertura, monsignor Rotich ha esortato i comunicatori cattolici a risvegliare nel pubblico un senso di responsabilità.
“Per le molte difficoltà e atrocità che provocano sofferenza umana e miserie e che stanno aumentando, è vostro compito come comunicatori cattolici risvegliare nel pubblico la sua responsabilità in difesa dei diritti umani”, ha affermato.
“Attualmente, le comunicazioni sono considerate il primo aeropago del mondo moderno, che sta unificando l’umanità e la sta trasformando in un villaggio globale”, ha continuato.
“Per questo, noi, come comunicatori cattolici, speriamo e vogliamo promuovere e rendere effettiva la cooperazione per uno sviluppo pacifico e integrale del nostro continente”.
Il Vescovo ha anche ricordato che i comunicatori devono fornire informazioni che aiutino le persone a prendere le decisioni giuste per rispondere a sfide e conflitti, e ha esortato i comunicatori cattolici a collaborare, in rete, con riunioni periodiche e sessioni di formazione in cui possano condividere le esperienze e offrire consigli pratici su come promuovere il dialogo.
“Viviamo in un mondo sempre più interconnesso, una società globale di interazioni comunicative e scambi di informazioni che favoriscono profonde trasformazioni culturali”, ha riconosciuto.
Ad ogni modo, ha constatato, “la definizione ‘villaggio globale’ è giunta a rappresentare unicamente i progressi tecnici, lasciando indietro le relazioni umane globali”.
In questo senso, ha avvertito che non bisogna dimenticare i pericoli derivanti dal cattivo uso di questi risultati, e ha chiesto uno scambio di idee costruttivo e libero su come l’Africa possa configurare un’agenzia di notizie cattolica continentale.
Padre Janvier Yameogo, del Pontificio Consiglio per le Comunicazioni Sociali, ha affermatodal canto suo che “ci sono molte iniziative comuni esistenti in tutta l’Africa; servizi di notizie come DIA e CISA stanno facendo molto, ma c’è poca interazione e collaborazione tra queste iniziative; la situazione di frammentazione è la nostra debolezza più grande”.
“Come Chiesa, abbiamo bisogno di condividere le nostre storie attraverso il lavoro in rete”, ha confessato il sacerdote.