Un disco di Plácido Domingo ispirato alle poesie di Giovanni Paolo II

“Amore infinito”, presentato questo venerdì dal tenore in Vaticano

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di Carmen Elena Villa

CITTA’ DEL VATICANO, venerdì, 28 novembre 2008 (ZENIT.org).- Una poesia “incredibile, profonda e complicata”: così il tenore Plácido Domingo definisce gli scritti di Giovanni Paolo II, messi in musica nel disco “Amore infinito”, che ha presentato questo venerdì nel corso di una conferenza stampa nella Santa Sede.

Il disco comprende otto poesie tradotte in italiano, una in spagnolo e una in inglese. Alcune sono interpretati in duo con artisti come Andrea Bocelli, Josh Groban, il coro “Los Angeles Children’s”, Catherine Jenkis e Vanessa Williams. L’orchestra è diretta da Jorge Calandrelli.

Si tratta del progetto musicale più grande della Libreria Editrice Vaticana, realizzato in collaborazione con la Deutsches Grammophon e la Tredici S.p.A.

La nascita del progetto

Un concerto per la pace realizzato nel porto di Ancona nell’aprile 2003 in cui Domingo cantava una preghiera per la pace scritta da Giovanni Paolo II è stato la fonte ispiratrice dell’iniziativa.

“E stata l’ultima volta che ho visto Giovanni Paolo II. Gli ho detto ‘Mi piacerebbe cantare con la sua poesia, poter fare delle canzoni’. Mi ha detto ‘Come no'”, ha rivelato il tenore.

Domingo ha affermato che mentre faceva una selezione delle poesie scopriva che, anche se la maggior parte di queste toccava temi spirituali, preferiva scegliere quelle che riguardavano temi come la libertà, l’amore e la famiglia.

Quello che è iniziato come “un progetto più spirituale” “è poi diventato più artistico”, ha riconosciuto.

“Lui – il Papa – ci ha fatto capire che era un uomo, un artista. E’ stato un attore, uno scrittore, cioè una persona normale”.

Plácido Domingo ritiene che anche se “il Papa non ha bisogno di essere più conosciuto”, era necessario diffondere “questa parte veramente importante della sua vita”, perché “non ci sono tanti persone che la conoscono”.

Il tenore è stato varie volte accanto al Pontefice. “Mi resta nel cuore vederlo con i bambini in Messico, quando ero nella Basilica di Guadalupe. Vedere come li accoglieva, come era proprio come un angelo, si può dire, con una tenerezza, una pazienza, parlando in spagnolo, cantando con loro, questo veramente mi ha colpito”, ha confessato.

“Amore infinito” è il primo cd di un progetto che prevede la pubblicazione di nuovi album che saranno realizzati anche con altri artisti e con nuovi testi tratti da altre poesie di Giovanni Paolo II. Intanto, a gennaio del prossimo anno “Amore infinito” uscirà in spagnolo e in versione internazionale, quindi, in 10 concerti, Domingo, porterà i versi di Papa Wojtyła in tutto il mondo.

L’artista ha affermato che parte delle entrate della vendita del disco sarà destinata alla promozione di varie opere sociali.

Intervenendo alla conferenza stampa di presentazione, monsignor Giampaolo Crepaldi ha osservato che tale opera è di straordinario interesse, “non solo per il valore eccezionale dei protagonisti”, ma soprattutto perché “promuove la bellezza in un mondo che ne ha smarrito la sorgente, le ragioni e i tratti”.

Il Segretario del Pontificio Consiglio della Giustizia e della Pace ha spiegato che l’ascolto delle canzoni magnificamente interpretate da Domingo fa emergere il ricordo di Giovanni Paolo II e di una vita “vissuta con la passione di Dio e dell’uomo”.

Secondo monsignor Crepaldi, la poetica wojtyłiana “nasce da un sì di Dio all’uomo… da un amore infinito di Dio”, un sì “alla sua dignità” e a tutto quanto “c’è di bello, di buono, di giusto nella vita”.

Il segretario del dicastero vaticano ha sostenuto che “il sì originario di Dio ci dice che egli chiama l’uomo amandolo, lo convoca sacrificandosi, e questo tra le religioni è qualcosa di inaudito, tranne che per il cristianesimo”.

“Alla fonte del cristianesimo – ha concluso monsignor Crepaldi – non c’è un sì dell’uomo a Dio, ma il contrario”.

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ZENIT Staff

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