La Caritas aiuta 40.000 sfollati in Congo

In prima linea nel conflitto del Nord Kivu

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CITTA’ DEL VATICANO, venerdì, 28 novembre 2008 (ZENIT.org).- Nelle ultime 48 ore, la Caritas della Repubblica Democratica del Congo ha portato a termine con successo le operazioni di distribuzione di aiuti d’emergenza a circa 40.000 sfollati nelle zone del Nord Kivu e di Dungu-Doruma, nella parte nord-orientale del Paese.

Ntamugenga, una località situata a circa 50 chilometri a nord di Goma, la capitale del Nord Kivu, è il teatro in cui il personale locale della Caritas ha distribuito fino a questo martedì lotti unifamiliari di prodotti non deperibili a circa 17.000 sfollati che si sono stabiliti nella zona dopo gli scontri degli ultimi mesi. In questa distribuzione, alla quale ha partecipato il Vescovo di Goma, monsignor Faustin Ngabu, ogni famiglia ha ricevuto un lotto di prodotti composto da coperte, taniche d’acqua e prodotti per l’igiene.

Il 23 novembre scorso, un’équipe di Caritas Goma si è trasferita nella località di Karambi, nella regione di Rutshuru, per verificare il numero delle persone sfollate nella zona in vista dell’inizio, nei prossimi giorni, di una nuova operazione di distribuzione di aiuti d’emergenza.

4.000 famiglie assistite a Dungu-Doruma

Accanto a questa azione umanitaria nel Kivu, la Caritas svolge un’altra importante campagna d’emergenza nella zona nord-orientale della Repubblica Democratica del Congo, nella Diocesi di Dungu-Doruma, per aiutare le migliaia di sfollati che fuggono dalle incursioni armate dei ribelli ugandesi dell’Esercito di Resistenza del Signore (LRA).

Nel contesto di questa operazione d’aiuto, lunedì scorso è stata completata la prima fase di distribuzione di beni non deperibili a 2.000 famiglie a Dungu, alle quali nelle prossime settimane se ne sommeranno altre 2.000 nella zona di Nyangara. La rete Caritas sta consegnando a ogni famiglia un pacco formato da coperte, pannolini, utensili da cucina e prodotti per l’igiene.

E’ il primo aiuto che ricevono gli sfollati della regione, dopo che il clima di insicurezza provocato dai recenti attacchi dei ribelli ugandesi ha costretto tutte le organizzazioni umanitarie a sospendere temporaneamente le loro attività.

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ZENIT Staff

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