L'Arcivescovo di Barcellona invita ad “assaporare” la Sacra Scrittura

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BARCELLONA, giovedì, 20 novembre 2008 (ZENIT.org).- “Assaporare la Scrittura” è l’invito rivolto dal Cardinale Lluís Martínez Sistach, Arcivescovo di Barcellona, in vista della solennità di Cristo Re, che si celebrerà domenica e con cui termina l’anno liturgico.

In questa occasione, il porporato ha voluto ricordare una delle affermazioni più ripetute nel corso del Sinodo dei Vescovi svoltosi a ottobre in Vaticano sul tema “La Parola di Dio nella vita e nella missione della Chiesa”, ovvero che “l’avvenimento centrale della storia della salvezza è per i cristiani l’incarnazione della Parola, cioè la persona di Gesù Cristo”.

In questo, ha spiegato, “raggiunge la sua pienezza la Rivelazione come autocomunicazione di Dio all’umanità di Cristo”, il quale è “il centro della fede cristiana”.

Per i cristiani, “Gesù Cristo è coma la luce a partire dalla quale dobbiamo avvicinarci alle Sacre Scritture sia nell’Antico che nel Nuovo Testamento”.

“Dobbiamo favorire sempre di più la lettura assaporata, meditata, contemplata e pregata di tutta la Bibbia come la Parola che Cristo ci dice oggi”, ha aggiunto.

Il Concilio Vaticano II, ha ricordato, sottolinea che “la Chiesa ha sempre venerato le Sacre Scritture, così come il Corpo del Signore. Per questo, soprattutto nella sacra liturgia, non smette di mai di prendere il pane della vita, di nutrirsi di esso e distribuirlo ai fedeli, sia il pane della Parola di Dio che il Corpo di Cristo”.

Si tratta “della chiamata alla doppia tavola della Chiesa, nella quale, unendo la lettura della Parola di Dio e l’Eucaristia, sembra ancora più chiara questa lettura di tutta la Bibbia a partire dalla persona di Gesù Cristo”.

Seguendo gli insegnamenti del Concilio Vaticano II, ha sottolineato il Cardinale Martínez Sistach, la Chiesa “ha invitato tutti i fedeli, e con maggiore impegno quelli che hanno a missione di essere servitori della Parola, a imparare il bene supremo che è conoscere Gesù Cristo, attraverso la lettura frequente delle Sacre Scritture”.

Questo, ha rimarcato, “perché come scrisse San Girolamo ‘Ignorare la Scrittura è ignorare Cristo’”.

Per questo motivo, l’Arcivescovo di Barcellona ha esortato ad “avvicinarsi al testo sacro, sia nella liturgia che con la lettura spirituale, personale e comunitaria”.

Tutto ciò deve essere fatto sempre senza dimenticare che la lettura della Scrittura “deve essere accompagnata dalla preghiera, perché avvenga il dialogo tra Dio e l’uomo”, ha avvertito.

Lamentando come la lettura della Bibbia tra il popolo cristiano sia “ancora molto scarsa”, il Cardinale ha ricordato come il Sinodo abbia raccomandato “una pratica molto tradizionale, frequente durante i primi secoli cristiani ed esercitata poi dai monaci nei loro monasteri, e che ora viene introdotta anche nelle parrocchie e in altre comunità e movimenti cristiani”: la ‘lectio divina’, o lettura della Bibbia in un clima di preghiera”.

La sua promozione, ha concluso, aiuterà ad “assaporare interiormente la Parola, che è Gesù Cristo, in cui Dio Padre ci ha dato tutto”.

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ZENIT Staff

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