L'esercito USA restituisce l'unica Facoltà di Teologia cristiana irachena

Il Babel College era diventato una base militare

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BAGHDAD, martedì, 18 novembre 2008 (ZENIT.org).- L’Esercito degli Stati Uniti ha restituito alla Chiesa cattolica il 6 novembre scorso la sede del Babel College, l’unica Facoltà di Teologia cristiana esistente in Iraq, occupata dagli americani nel marzo 2007.

Per questo motivo, tutte le attività che si organizzavano nella sede universitaria, affiliata all’Università Urbaniana di Roma, al Seminario Maggiore Caldeo di San Pietro e all’Istituto di Scienze Religiose per la Preparazione dei Catechisti, erano state trasferite nella città di Ankawa, nel nord del Paese.

Secondo l’organo informativo dei cattolici iracheni, Baghdadhope, la Facoltà si trova nel complesso universitario di Dora (Baghdad), accanto al seminario e a vari conventi e chiese appartenenti a diverse confessioni.

Il centro accademico e di preghiera si era trasformato in “un avanzato campo di combattimento del quarto squadrone della 1ª Divisione di Fanteria degli Stati Uniti”, che aveva come compito la “pacificazione dell’area”.

Un mese e mezzo dopo l’occupazione americana, sono arrivate le prime notizie secondo cui l’esercito americano avrebbe occupato la sede universitaria, il che ha provocato le proteste della Chiesa cattolica, che ne ha chiesto l’immediata restituzione.

Ora, dopo un anno e mezzo, l’occupazione è terminata e l’Esercito americano si è impegnato a riparare i danni causati.

Bilancio del rettore

Monsignor Jacques Isaac, rettore del Babel College, ha affermato in alcune dichiarazioni pubblicate da Baghdadhope che anche se l’edificio ha subito numerose perdite queste non hanno interessato né la cappella né la biblioteca, la prima essendo considerata un luogo di culto, la seconda perché è rimasta chiusa durante l’occupazione.

Il presule ha espresso la soddisfazione della Chiesa caldea per l’accordo, anche se per sapere come terminerà la situazione “è necessario aspettare la conclusione dei lavori”.

“Abbiamo dato all’esercito nordamericano una lista dettagliata di tutto ciò che c’era negli edifici prima che si trasformassero in base operativa. In ogni caso, bisognerà aspettare dei mesi perché tutto ritorni al suo posto”, ha affermato.

Monsignor Isaac ha riconosciuto che non si potrà mai dire con certezza se la trasformazione del Babel College in base operativa americana sia stata decisiva, ma constata che ha giustificato in alcuni “l’odio anticristiano, basato sulla convinzione che tra la Chiesa e gli Americani ci sia un accordo”.

Allo stesso modo, ritiene che non sia possibile nemmeno “sapere se la presenza americana abbia salvato il complesso da furti e atti vandalici da parte degli Iracheni”.

Ora, dopo l’occupazione americana, il presule ritiene che il Governo iracheno dovrà garantire la sicurezza del centro universitario se vuole mostrare la “volontà del Governo di rispettare le minoranze”.

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ZENIT Staff

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