ROMA, lunedì, 17 novembre 2008 (ZENIT.org).- E’ stato presentato recentemente a Roma il progetto “Digital Bridge”, un portale di sviluppo comunitario che mette in rete studenti laziali, camerunensi e saharawi (che vivono nella zona del Sahara Occidentale).
Il ponte wi-fi, ricorda un articolo del sito del Movimento dei Focolari, permette ai ragazzi di comunicare, interagire e confrontarsi ed è possibile grazie alle antenne installate a Frascati (Roma), che fanno “rimbalzare” il segnale a Lebialem e nel Sahara Occidentale.
Il progetto è finanziato dalla Regione Lazio, coordinato dalla Fondazione Mondo Digitale e realizzato sul territorio dall’Associazione Azione per un Mondo Unito onlus, Lebialem Association for Twining of Schools (LATS), Scuole in Rete di Roma (SIR) per il Camerun e dall’associazione di promozione sociale Bambini+Diritti per il popolo Saharawi.
Fra i tanti che hanno prestato gratuitamente la propria consulenza per la realizzazione tecnica del progetto “Digital Bridge” in Camerun, ci sono anche l’Agenzia Spaziale Europea e la rete di ONG Act Now Alliance, che hanno instaurato da tempo una fruttuosa collaborazione per la diffusione di tecnologie a basso impatto.
Grazie al “Digital Bridge”, giovani di alcune scuole superiori di Roma e ragazzi dell’High School di Fontem e Lebialem in Camerun possono sentirsi vicini “nonostante le condizioni ambientali e tecnologiche sinora molto diverse”, visto che i ragazzi italiani “vivono in una regione con un clima temperato, dispongono del collegamento ad Internet e fra non molto anche della Rete wi-fi gratuita”, mentre quelli di Fontem e Lebialem “abitano in una regione montagnosa, nella foresta equatoriale, dove la stagione delle piogge rende problematici i collegamenti”.
Per far fronte a questi inconvenienti, il sistema di collegamento satellitare e la rete locale wi-fi sono stati progettati per funzionare in condizioni climatiche peculiari, mettendo in atto “soluzioni robuste, riparabili, riutilizzabili, per la sostenibilità ambientale”.
Quanto agli studenti saharawi, sono rifugiati in quattro tendopoli senza energia elettrica su un altipiano desertico dell’Algeria, in una regione controllata militarmente dall’esercito algerino.
Dopo l’installazione del sistema di collegamento satellitare e la rete locale wi-fi in Camerun e i corsi di formazione sulle nuove tecnologie per la comunicazione nel Sahara Occidentale, frequentati da ragazze e ragazzi tra i 14 e i 18 anni, il personale locale sarà in grado di gestire le infrastrutture e sarà possibile passare al piano didattico.
Nel primo anno scolastico della scuola digitale, gli studenti “impareranno la tecnologia e acquisiranno le competenze necessarie a portare avanti il progetto in modo autonomo”, ha spiegato l’ingegnere Cesare Borin (NetOne/ActNow Alliance).
“Tutto questo – ha aggiunto – creerà un’interdipendenza culturale tra i paesi coinvolti, nuovi posti di lavoro e servirà a frenare la migrazione degli abitanti della regione del Camerun verso i grandi centri abitati”.