La Caritas continua la sua missione in Kivu in totale insicurezza

Incursione armata contro il centro per bambini

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CITTA’ DEL VATICANO, lunedì, 17 novembre 2008 (ZENIT.org).- L’équipe della Caritas nella Repubblica Democratica del Congo porta avanti la sua opera umanitaria nella regione del Nord Kivu in un clima di crescente insicurezza.

Quattro giorni fa, il centro per ex bambini soldato che gestisce nella località di Kanyabayonga, a 150 chilometri da Goma, ha subito un’incursione armata in cui i soldati hanno saccheggiato le scorte di cibo, le coperte e i materassi. Grazie a Dio i ragazzi sono riusciti a fuggire prima dell’attacco senza subire alcun danno.

Tutti i minori sono stati accolti da Caritas Goma, che sta gestendo il loro ingresso nella scuola Don Bosco, nella stessa città.

Negli ultimi giorni, sono stati registrati scontri con artiglieria pesante nei pressi del campo di rifugiati di Kibati, gestito dalla Caritas. Come conseguenza, molte famiglie stanno abbandonando quegli insediamenti per dirigersi in zone più sicure. Altri gruppi di rifugiati sono rimasti isolati a causa dei combattimenti in zone in cui è impossibile portare aiuti.

I campi di rifugiati di Goma ricevono continuamente nuovi flussi di sfollati e alcuni hanno visto raddoppiare il numero degli ospiti in appena una settimana, il che sta creando seri problemi strutturali.

Il 13 novembre è arrivato a Goma un gruppo di Vescovi della Conferenza Episcopale Congolese in missione pastorale d’urgenza, per offrire sostegno e solidarietà agli sfollati e verificare di persona la risposta della Chiesa.

La missione è stata presieduta da monsignor Janvier Kataka, Vescovo di Wamba e presidente della Commisione Episcopale di Caritas e Sviluppo. Appena giunti a Goma, i presuli hanno celebrato una riunione di lavoro con tutti i membri dell’équipe tecnica della Caritas nella regione, dopo la quale si sono trasferiti nel campo di rifugiati di Buhimba, dove hanno preso contatto con i responsabili per la sistemazione e le famiglie sfollate.

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ZENIT Staff

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