Da Montecatini, i Centri di Aiuto alla Vita: salvate Eluana

La persona, in qualsiasi condizioni, va salvata, non uccisa

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di Antonio Gaspari

ROMA, venerdì, 14 novembre 2008 (ZENIT.org).- Più di 500 delegati in rappresentanza di circa 300 Centri di Aiuto alla Vita (CAV) di tutta Italia si sono riuniti a Montecatini (Pt), per testimoniare l’amore con cui si accolgono e vengono accompagnati mamme, bambini, anziani e malati.

Negli ultimi trent’anni i CAV, che insieme a progetto Gemma e SOS Vita, sono parte attiva del Movimento per la Vita (MpV), hanno salvato dall’aborto circa 100.000 tra bambini e bambine.

Nessuna delle mamme si è mai lamentata della scelta fatta, ed anzi moltissime continuano a ringraziare per l’amorevole accoglienza e l’umana fratellanza con cui sono state accolte e sostenute nei difficili momenti della gravidanza.

Aprendo il XXVIII Convegno nazionale dei CAV su “Il big bang della vita: bellezza, ragione, diritto”, Carlo Casini, Presidente del MpV , in merito alla vicenda Eluana ha detto che “nell’ipocrita affannarsi a spingere verso l’affermazione dell’eutanasia senza affermare mai ‘quella ragazza deve morire’ quello che emerge con drammaticità dalla decisione della Cassazione è la discriminazione tra persone che hanno diritto a vivere e altri che non ne hanno”.

Il Presidente del MpV che ha appena pubblicato insieme a Maria Luisa Di Pietro e Marina Casini il libro “Eluana è tutti noi” (Società editrice Fiorentina), ha commosso l’assemblea, quando, dopo aver ribadito l’impegno del suo movimento per salvare la Englaro, ha invitato a recitare insieme un Ave Maria, confidando nella pietà celeste.

Roberto Formigoni, Governatore della Regione Lombardia, collegato in videoconferenza, ha fatto suo l’appello delle Suore Misericordine di Lecco che hanno visto nascere e che assistono quotidianamente la Englaro.

“‘Se c’è chi la considera morta, lasci che Eluana rimanga con noi che la sentiamo viva’. Una frase commovente – ha commentato Formigoni – e carica di capacità e voglia di accoglienza della vita sofferente. E al tempo stesso un’affermazione di principio sulla vita, che è vita sempre e sempre degna di essere vissuta e rispettata”.

Il Governatore della Lombardia ha ringraziato il “magnifico lavoro dei CAV” ed ha assicurato il totale sostegno della Regione ai programmi di aiuto alla vita e alla riforma della legge 194.

Carlo Giovanardi, Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega alla famiglia, alla droga, al servizio civile, ha ribadito la sua convinzione che certe politiche di eliminazioni dei più  deboli, dei malati, dei disabili, dei non perfetti, è stata praticata dal regime di Hitler.

Secondo Giovanardi, “ciò che ha segnato la differenze tra il mondo pagano che utilizzava la rupe tarpea per eliminare i nati non perfetti e la civiltà che aiuta e protegge proprio coloro che hanno più bisogno, è il cristianesimo”.

Il Sottosegretario ha concluso affermando il proprio radicale impegno nel ridurre gli aborti e nella realizzazione di misure più favorevole all’adozione.

Il Sottosegretario al Welfare Eugenia Roccella, ha inviato un messaggio al Convegno in cui ha ricordato quanto è stato fatto finora da entrambi i rami del Parlamento per impedire che Eluana venga uccisa.

“Solo tre anni fa – ha scritto la Roccella – di fronte alla lunga agonia di Terry Schiavo, ci dicevamo che un fatto del genere non sarebbe mai stato possibile in Italia. E invece, eccoci di nuovo di fronte alla stessa, tragica situazione”.

Il Sottosegretario al Welafre ha lanciato un appello al papà di Eluana, Beppino Englaro, perché “dopo aver vinto la sua battaglia giudiziaria, ci ripensi e non faccia staccare il sondino che nutre e idrata sua figlia”.

Angela Fabbri, responsabile del CAV di Forlì, ha descritto il lavoro dei CAV come una piccola candela, con una luce tenua e fragile, capace di farsi vedere e di accendere la vita laddove gli altri hanno perso ogni speranza.

Tra le diverse storie raccontate dalla Fabbri ha impressionato quella di una straniera, di 33 anni, separata, ma attualmente con un convivente.

“Lavora come dipendente, lui disoccupato – ha detto –. Alla scoperta di una seconda gravidanza va al colloquio decisa ad abortire. Ma al momento dell’ecografia scopre che porta in grembo due gemelli, e allora scatta la volontà di accettare i figli. Non si è mai pentita di questa scelta”.

L’onorevole Luisa Santolini ha spiegato invece come non ci sia alcuna differenza tra la cultura che vuole l’aborto con quella che intende togliere l’alimentazione e l’idratazione a Eluana.

Alla base di questa cultura c’è un non riconoscimento della persona umana, sia essa un frutto del concepimento che espressione adulta e matura, ma gravemente disabilitata.

Al convegno è arrivato anche il messaggio dell’onorevole Maria Pia Garavaglia, che si è detta favorevole ad “un aggiornamento delle legge sui consultori familiari” perché svolgano sempre più un “servizio sociale”.

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ZENIT Staff

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