BHARANANGANAM, mercoledì, 12 novembre 2008 (ZENIT.org).- Il Cardinale Leonardo Sandri, prefetto della Congregazione per le Chiese Orientali, ha lanciato domenica scorsa un appello affinché “cessi ogni violenza quale segno di rispetto autentico per la libertà religiosa di tutti i figli e le figlie dell’India”, ha reso noto “L’Osservatore Romano”.
Il porporato ha presieduto a Bharananganam (nello Stato indiano del Kerala) la Messa di azione di grazie per la recente canonizzazione della prima santa indiana, la suora clarissa Alfonsa dell’Immacolata Concezione, celebrata da Papa Benedetto XVI il 12 ottobre scorso. Ha concluso così una visita di quattro giorni alle comunità siro-malabar e siro-malankar.
All’Eucaristia erano presenti i Cardinali Varkey Vithayathil e Teleshore Placidus Toppo, così come l’Arcivescovo di Trivandrum dei siro-malankar, monsignor Moran Mor Baselios Cleemis Thottunkal, e altri rappresentanti civili e religiosi, tra cui l’ex Presidente dell’India, A. P. J. Abdul Kalam.
Il prefetto del dicastero vaticano ha approfittato dell’omelia per esprimere la vicinanza del Papa a quanti affrontano tribolazioni a causa del Vangelo.
“Sappiate che Benedetto XVI reca nel suo cuore quanti soffrono in Orissa e in altri luoghi della vostra Nazione – ha detto davanti alle migliaia di fedeli presenti –. Egli prega affinché la pace, come la nostra preghiera per il pane quotidiano, possa essere concessa a tutta l’India e svanisca ogni traccia di discriminazione”.
“La non violenza è l’unica soluzione possibile a ogni tipo di conflitto e questo atteggiamento comincia con la volontà di instaurare una solidarietà fraterna”, ha aggiunto.
Riguardo a Santa Alfonsa, il Cardinale ha ricordato che questa donna ha accettato “di offrire le proprie sofferenze al Padre attraverso il sacrificio di Gesù, suo Figlio Divino. Infatti, ha sofferto sia fisicamente sia mentalmente per la maggior parte della sua breve vita durata 36 anni”.
“Durante quei periodi bui, Sant’Alfonsa mantenne il suo senso ottimistico e brioso della fede cristiana e il suo desiderio di servire tutti coloro con cui era in contatto.”; “Sant’Alfonsa ci insegna che la sofferenza non dovrebbe diminuire la speranza, ma aumentarla”, ha affermato, ricordando che Dio “è sempre presente laddove i suoi figli sono in difficoltà”.
Ricostruire i templi per il Natale
Da parte loro, i Vescovi dell’Orissa hanno chiesto alle autorità statali che si proceda alla ricostruzione delle chiese distrutte (circa 180) possibilmente entro il prossimo Natale, ricorda l’agenzia Asianews.
Secondo i presuli, nonostante le autorità assicurino che è tornata la calma, i cristiani “non possono ritornare ai loro villaggi perché su di loro pendono ancora minacce di morte o di riconversione all’induismo”.
I Vescovi temono che la maggior parte dei cristiani decida di emigrare in altri Stati, e chiedono alle autorità di mantenere le forze dell’ordine in Orissa nei prossimi mesi, fino al ristabilimento della normalità dopo le elezioni che si svolgeranno ad aprile.