CITTA’ DEL VATICANO, venerdì, 7 novembre 2008 (ZENIT.org).- Pur senza giungere a delle conclusioni concrete, stanno proseguendo i negoziati tra Santa Sede e Israele sulle questioni relative all’applicazione del Fundamental Agreement (firmato il 30 dicembre 1993 ed entrato in vigore il 10 marzo 1994), che enuncia i principi regolatori delle relazioni tra la Chiesa e lo Stato.
In una nota recapitata a ZENIT dall’Ambasciata di Israele presso la Santa Sede, si legge che questo giovedì si è tenuta a Gerusalemme una riunione della Commissione bilaterale permanente tra Stato di Israele e Santa Sede “per proseguire i negoziati sull’accordo economico riguardanti questioni fiscali e di proprietà”.
“L’incontro si è svolto in uno spirito di grande cordialità e cooperazione – afferma il comunicato –. Le delegazioni hanno portato avanti il loro lavoro, fiduciose nel conseguimento del loro impegno comune per accelerare i progressi verso un accordo”.
“A livello lavorativo il prossimo incontro della Commissione si terrà il 17 dicembre 2008. Il 18 dicembre seguirà la riunione della Commissione plenaria presso il Ministero degli Affari esteri”, conclude la nota.
I punti cardine al centro dei negoziati tra Israele e la Santa Sede per l’applicazione dell’Accordo sono due: il riconoscimento giuridico delle proprietà della Chiesa in Terra Santa e il loro regime fiscale.
I colloqui bilaterali cercano di raggiungere un accordo su tutte le questioni legate alle tasse e alle proprietà attualmente in sospeso, al fine di dare alla Chiesa in Israele la sicurezza giuridica e fiscale necessaria a svolgere appieno la sua missione.
Quando la Santa Sede ha stabilito relazioni diplomatiche con lo Stato di Israele nel 1993, Giovanni Paolo II optò per proporre un Fundamental Agreement e negoziare in seguito tali questioni in dettaglio per dimostrare la sua fiducia nei confronti delle autorità israeliane.
In varie occasioni, alcuni organismi di giurisdizione israeliani hanno negato valore esecutivo al “Fundamental Agreement”. Il 28 agosto 2003 Israele ha ritirato senza spiegazioni la propria delegazione dai negoziati con la Santa Sede mentre si svolgevano i lavori per giungere ad un accordo sulla tutela delle proprietà ecclesiastiche e lo statuto fiscale. Le conversazioni sono quindi riprese a Gerusalemme il 5 agosto 2004.
I negoziati hanno prodotto finora un unico accordo nel 1997, ovvero il riconoscimento civile della personalità giuridica della Chiesa e degli enti ecclesiastici (“Legal Personality Agreement”), ratificato da Israele il 16 dicembre 1998, ma non ancora trasformato in legge statale.
Nel 2004, inoltre, il Governo israeliano ha manifestato alla Corte Suprema di Israele di non ritenersi vincolato dal “Fundamental Agreement”.