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Eminenza,
Venerati Fratelli nell’Episcopato e nel Sacerdozio,
cari fratelli e sorelle!
Porgo con vivo piacere a voi tutti il mio cordiale benvenuto, e vi ringrazio per la visita che mi rendete in occasione del II° Incontro Internazionale dei Vescovi che accompagnano le nuove Comunità del Rinnovamento Carismatico Cattolico, del Consiglio internazionale della Catholic Fraternity of Charismatic Covenant Communities and Fellowships e, infine, della XIIIa Conferenza Internazionale, convocata in Assisi, sul tema: “Noi predichiamo Cristo Crocifisso, potenza e sapienza di Dio” (cfr 1 Cor 1,23-24), a cui prendono parte le principali Comunità del Rinnovamento Carismatico nel mondo. Saluto voi, cari Fratelli nell’Episcopato, e voi tutti, che operate al servizio dei Movimenti ecclesiali e delle Nuove Comunità. Un saluto speciale rivolgo al Prof. Matteo Calisi, Presidente della Catholic Fraternity, che si è fatto interprete dei vostri sentimenti.
Come ho avuto già modo di affermare in altre circostanze, i Movimenti ecclesiali e le Nuove Comunità, fioriti dopo il Concilio Vaticano II, costituiscono un singolare dono del Signore ed una risorsa preziosa per la vita della Chiesa. Essi vanno accolti con fiducia e valorizzati nei loro diversi contributi da porre a servizio dell’utilità comune in modo ordinato e fecondo. Di grande interesse è poi l’attuale vostra riflessione sulla centralità di Cristo nella predicazione, come pure sull’importanza dei “Carismi nella vita della Chiesa particolare“, con riferimento alla teologia paolina, al Nuovo Testamento e all’esperienza del Rinnovamento Carismatico. Ciò che apprendiamo nel Nuovo Testamento sui carismi, che apparvero come segni visibili della venuta dello Spirito Santo, non è un evento storico del passato, ma realtà sempre viva: è lo stesso divino Spirito, anima della Chiesa, ad agire in essa in ogni epoca, e questi suoi misteriosi ed efficaci interventi si manifestano in questo nostro tempo in maniera provvidenziale. I Movimenti e le Nuove Comunità sono come delle irruzioni dello Spirito Santo nella Chiesa e nella società contemporanea. Possiamo allora ben dire che uno degli elementi e degli aspetti positivi delle Comunità del Rinnovamento Carismatico Cattolico è proprio il rilievo che in esse rivestono i carismi o doni dello Spirito Santo e loro merito è averne richiamato nella Chiesa l’attualità.
Il Concilio Vaticano II, in diversi documenti, fa riferimento ai Movimenti e alle nuove Comunità ecclesiali, specialmente nella Costituzione Dogmatica Lumen gentium, dove leggiamo: “I carismi straordinari o anche più semplici e più comuni, siccome sono soprattutto appropriati e utili alle necessità della Chiesa, si devono accogliere con gratitudine e consolazione” (n. 12). In seguito, anche il Catechismo della Chiesa Cattolica ha sottolineato il valore e l’importanza dei nuovi carismi nella Chiesa, la cui autenticità viene però garantita dalla disponibilità a sottomettersi al discernimento dell’autorità ecclesiastica (cfr n. 2003). Proprio perché assistiamo a una promettente fioritura di movimenti e comunità ecclesiali, è importante che i Pastori esercitino nei loro confronti un prudente e saggio e benevolo discernimento. Auspico di cuore che si intensifichi il dialogo tra Pastori e Movimenti ecclesiali a tutti i livelli: nelle parrocchie, nelle diocesi e con la Sede Apostolica. So che sono allo studio opportune modalità per dare riconoscimento pontificio ai nuovi Movimenti e Comunità ecclesiali e non sono pochi quelli che già lo hanno ricevuto. Di questo dato – il riconoscimento o l’erezione di associazioni internazionali da parte della Santa Sede per la Chiesa universale – i Pastori, specialmente i Vescovi, non possono non tenere conto nel doveroso discernimento che ad essi compete (cfr Congregazione per i Vescovi, Direttorio per il Ministero Pastorale dei Vescovi Apostolorum Successores, Cap. 4,8).
Cari fratelli e sorelle, fra queste nuove realtà ecclesiali riconosciute dalla Santa Sede, va annoverata anche la vostra, la Catholic Fraternity of Charismatic Covenant Communities and Fellowships, Associazione Internazionale di fedeli, che assolve a una specifica missione in seno al Rinnovamento Carismatico Cattolico (cfr Decreto del Pontificio Consiglio per i Laici del 30 novembre 1990 prot. 1585/S-6//B-SO). Uno dei suoi obiettivi, conformemente alle indicazioni del mio venerato predecessore Giovanni Paolo II, è salvaguardare l’identità cattolica delle comunità carismatiche e incoraggiarle nel mantenere uno stretto legame con i Vescovi e con il Romano Pontefice (cfr Lettera autografa alla Catholic Fraternity, 1 giugno 1998). Apprendo, inoltre, con compiacimento, che essa si propone la costituzione di un Centro di formazione permanente per i membri e i responsabili delle Comunità Carismatiche. Ciò permetterà alla Catholic Fraternity di meglio valorizzare la propria missione ecclesiale orientata all’evangelizzazione, alla liturgia, all’adorazione, all’ecumenismo, alla famiglia, ai giovani e alle vocazioni di speciale consacrazione; missione che sarà ancor più aiutata dal trasferimento della Sede internazionale dell’associazione a Roma, con la possibilità di essere in più stretto contatto con il Pontificio Consiglio per i Laici.
Cari fratelli e sorelle, la salvaguardia della fedeltà all’identità cattolica e dell’ecclesialità da parte di ognuna delle vostre comunità vi permetterà di rendere dappertutto una testimonianza viva ed operante del profondo mistero della Chiesa. E sarà proprio questo a promuovere la capacità delle varie comunità di attirare nuovi membri. Affido i lavori dei vostri rispettivi convegni alla protezione di Maria, Madre della Chiesa, Tempio vivo dello Spirito Santo, e all’intercessione dei santi Francesco e Chiara di Assisi, esempi di santità e di rinnovamento spirituale, mentre di cuore imparto a voi e a tutte le vostre comunità una speciale Benedizione Apostolica.
[© Copyright 2008 – Libreria Editrice Vaticana]