Il Papa: la Chiesa non è una categoria sociologica

Catechesi all’Udienza generale del mercoledì

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CITTA’ DEL VATICANO, mercoledì, 15 ottobre 2008 (ZENIT.org).- La Chiesa non è un’“associazione umana” interpretabile alla luce della sociologia, ma il Corpo mistico di Cristo, il segno della presenza amorevole di Dio, ha detto questo mercoledì Benedetto XVI.

E’ quanto ha detto questo mercoledì Benedetto XVI durante l’Udienza generale in Piazza San Pietro, alla presena di circa 30 mila pellegrini, dedicata al concetto di Chiesa nel pensiero di San Paolo.

Continuando il ciclo di catechesi dedicato alla figura dell’Apostolo delle Genti, il Papa ha spiegato all’inizio che il vocabolo greco ekklēsía fa la sua apparizione nella prima Lettera ai Tessalonicesi di Paolo, il primo scritto in assoluto di un cristiano, databile attorno al 50/51 (a circa 20 anni dalla morte di Cristo).

Benedetto XVI ha poi ricordato che la stessa etimologia del vocabolo implica l’idea di una chiamata e non di un semplice riunirsi insieme.

“I credenti – ha spiegato – sono chiamati da Dio, il quale li raccoglie in una comunità”

La Chiesa è “la nuova comunità di credenti in Cristo che si sentono assemblea di Dio”; un’unica Chiesa di Dio che “non è solo una somma di diverse Chiese locali”.

 “Non è una associazione umana, nata da idee o interessi comuni, ma da una convocazione di Dio – ha continuato –. Egli l’ha convocata e perciò è una in tutte le sue realizzazioni. L’unità di Dio crea l’unità della Chiesa in tutti i luoghi dove si trova”.

San Paolo, ha proseguito il Papa, dopo la conversione ebbe subito chiaro “il valore fondamentale e fondante di Cristo e della ‘parola’ che Lo annunciava”.

“Paolo sapeva che non solo non si diventa cristiani per coercizione, ma che nella configurazione interna della nuova comunità la componente istituzionale era inevitabilmente legata alla ‘parola’ viva, all’annuncio del Cristo vivo nel quale Dio si apre a tutti i popoli e li unisce in un unico Popolo di Dio”.

 “Un popolo – ha proseguito – è come un corpo con diverse membra, ognuna delle quali ha la sua funzione, ma tutte, anche le più piccole e apparentemente insignificanti, sono necessarie perché il corpo possa vivere e realizzare le proprie funzioni”.

“Opportunamente l’Apostolo osserva che nella Chiesa ci sono tante vocazioni: profeti, apostoli, maestri, persone semplici, tutti chiamati a vivere ogni giorno la carità, tutti necessari per costruire l’unità vivente di questo organismo spirituale”.

 La Chiesa, ha quindi aggiunto il Papa, “non è solo un organismo, ma diventa realmente Corpo di Cristo nel sacramento dell’Eucaristia”.

“Così la realtà va molto oltre l’immagine sociologica, esprimendo la sua vera essenza profonda, cioè l’unità di tutti i battezzati in Cristo, considerati dall’Apostolo ‘uno’ in Cristo, conformati al sacramento del Corpo”.

In Paolo il concetto di Chiesa si carica di una dimensione nuova: “Se prima i templi erano considerati luoghi della presenza di Dio – ha infatti aggiunto il Pontefice – , adesso si sa e si vede che Dio non abita in edifici fatti di pietre, ma il luogo della presenza di Dio nel mondo è la comunità viva dei credenti”.

 “Come famiglia e casa di Dio – ha detto il Papa – dobbiamo realizzare nel mondo la carità di Dio e così essere, con la forza che viene dalla fede, luogo e segno della sua presenza”.

“Preghiamo il Signore affinché ci conceda di essere sempre più la sua Chiesa, il suo Corpo, il luogo della presenza della sua carità in questo nostro mondo e nella nostra storia”, ha poi concluso.

Al termine della catechesi, il Papa ha quindi rivolto dei saluti ai diversi gruppi di pellegrini presenti esortandoli a dedicare il mese di ottobre alla preghiera del Rosario.

In particolare, rivolgendosi ai fedeli polacchi alla vigilia del 30° anniversario dell’elezione di Giovanni Paolo II, ha detto di essere unito a loro nella preghiera.

Un incoraggiamento “a proseguire nell’impegno di cristiana solidarietà verso il prossimo” è quindi andato alle infermiere volontarie della Croce Rossa Italiana, che ricordano il primo centenario di fondazione della loro Associazione,

Infine, nel giorno in cui la Chiesa celebra la memoria di Santa Teresa d’Avila, il pensiero del Papa è andato ai giovani e ai malati e agli sposi novelli: “questa grande Santa – ha affermato – testimonia […] che l’amore autentico non può essere scisso dalla verità; mostra […] che la croce di Cristo è mistero di amore redentore […] ed è modello di fedeltà a Dio”.

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ZENIT Staff

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