Cardinale Bertone: l'amore di Cristo vince la debolezza umana

Presiede in Ucraina il rito di beatificazione di una suora polacca

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LEOPOLI, lunedì, 26 maggio 2008 (ZENIT.org).- L’amore di Cristo è il mezzo per vincere le debolezze umane, ha affermato il Cardinale Tarcisio Bertone presiedendo questo sabato a Leopoli (Ucraina) il rito di beatificazione di suor Marta Maria Wiecka.

La religiosa polacca, della Società delle Figlie della Carità di San Vincenzo de’ Paoli, morì di tifo dopo aver scelto di sostituire un assistente medico che doveva disinfestare la cella di isolamento di una malata nell’ospedale di Sniatyn.

L’atto eroico della suora “non è mai stato dimenticato”, ha affermato il Segretario di Stato secondo quanto riporta “L’Osservatore Romano”.

L’amore vince sempre, ha aggiunto, e la missione dei cristiani è “testimoniare la vittoria dell’Amore in ogni occasione della vita”.

L’amore del Signore testimoniato da suor Marta Maria Wiecka (1874-1904) “vince la debolezza umana e converte il cuore dell’uomo all’amore della vita, del prossimo, persino dei nemici”, ha spiegato il Cardinale, sottolineando che la religiosa offre un modello esemplare dell’importanza di “vivere l’uno al servizio dell’altro”, che tutti sono chiamati a imitare.

“Dio è Amore – ha proseguito –, e noi amiamo Lui, invisibile ai nostri occhi, se amiamo il prossimo che vediamo. Sino all’eroismo del sangue, se necessario”.

Di fronte ai Cardinali Lubomyr Husar – Arcivescovo maggiore di Kyiv-Halyč – e Marian Jaworski – Arcivescovo di Lviv dei Latini –, all’Arcivescovo Ihor Voznyak, pastore dell’eparchia di Lviv degli Ucraini, a rappresentanti di Chiese cristiane, clero locale, religiose vincenziane, autorità locali, familiari della nuova beata e pellegrini giunti da ogni parte del Paese, il Cardinal Bertone ha affermato: “Si attua oggi il desiderio del popolo ucraino di elevare alla gloria degli altari una sua figlia, il cui sepolcro durante il periodo sovietico è stato simbolo dell’unità popolare e esempio di autentico dialogo ecumenico”.

Rivolgendosi alle consorelle di suor Marta Maria e agli operatori sanitari ucraini, il Segretario di Stato ha spiegato che “l’uomo è corpo e spirito: curando il fisico dolorante non dimenticate che per una guarigione vera e profonda di tutto l’uomo, è indispensabile tener conto anche delle esigenze spirituali dell’umana creatura”.

“Quanto è importante allora l’incontro con Dio per chi è degente e sofferente! – ha esclamato – . Quanto è importante che si difenda e si promuova sempre la cultura della vita e dell’amore, che contrasti efficacemente la cultura della morte con le sue tristi e preoccupanti manifestazioni”.

Suor Marta Maria, ha aggiunto, lascia in eredità un “inno alla Vita”, esortando “ad amare la vita umana e a difenderla in tutte le sue fasi dal concepimento al suo tramonto naturale”.

Il Cardinal Bertone è giunto in Ucraina venerdì. Dopo la cerimonia di benvenuto, il porporato ha visitato la cattedrale di Lviv dei Latini e ha incontrato l’Arcivescovo greco-cattolico di Lviv, monsignor Ihor Vozniak, una rappresentanza del clero locale e i seminaristi dell’Arcidiocesi di Leopoli a Briuhovychi.

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ZENIT Staff

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