C’è speranza di salvezza per i bambini che muoiono senza essere stati battezzati

Parla il Segretario della Commissione Teologica Internazionale

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CITTA’ DEL VATICANO, lunedì, 28 maggio 2007 (ZENIT.org).- Padre Luis Ladaria, S.I., teologo e Segretario della Commissione Teologica Internazionale, ha spegato le ragioni che hanno portato questa commissione di teologi e teologhe a redigere un testo sulla speranza di salvezza per i bambini che muoiono prima di essere stati battezzati.

“La speranza di salvezza per i bimbi che muoiono senza essere stati battezzati” è il titolo dell’ultimo testo emanato dalla Commissione Teologica Internazionale, che con una visione speranzosa supera la dottrina del limbo.

Per il teologo Ladaria, professore della Pontificia Università Gregoriana, era “urgente” riflettere sulla salvezza per i bambini che al momento della morte non avevano ricevuto il battesimo, e questo motivo ha esortato la commissione vaticana ad analizzare il tema dal punto di vista del desiderio salvifico e universale di Dio e della mediazione di Cristo unico salvatore.

Secondo il sacerdote gesuita, è necessario ricordare che il limbo “è una teoria che non ha alcun fondamento esplicito nella Rivelazione” ed è un concetto che “è stato progressivamente abbandonato negli ultimi tempi”.

I teologi che durante questi ultimi anni hanno riflettuto su questo tema hanno concluso, ha spiegato Ladaria, che “dal punto di vista teologico lo sviluppo di una teologia della speranza e di un’ecclesiologia di comunione, oltre al riconoscimento della misericordia divina, mettono in discussione un’interpretazione eccessivamente restrittiva della salvezza”.

Il documento, ha raccontato in un’intervista concessa a ZENIT, conclude che “ci sono ragioni teologiche e liturgiche per motivare la speranza che i bambini morti senza battesimo possano salvarsi”.

La chiave del documento, ha ricordato il teologo, è “la speranza”, basata sulla “misericordia di Dio”.

Padre Ladaria ha detto a ZENIT che il valore di questo documento che tocca punti non solo dottrinali ma anche pastorali “non è magisteriale”, ma si tratta di un testo di “una certa autorità teologica”.

La funzione della Commissione è quella di aiutare la Santa Sede e soprattutto la Congregazione per la Dottrina della fede a esaminare questioni dottrinali di estrema importanza.

La Commissione è composta da teologi di varie scuole e Nazioni. I membri – in numero non superiore a 30 – sono nominati dal Santo Padre su proposta del Cardinale Prefetto della Congregazione e dopo aver consultato le Conferenze Episcopali.

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ZENIT Staff

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