ROMA, domenica, 20 maggio 2007 (ZENIT.org).- Conciliare fede e ragione è non solo possibile, ma necessario per rispondere ai problemi della modernità: questa convinzione caratterizza il programma di vita di Joseph Ratzinger, ha riconosciuto il Cardinale primate di Spagna.
“Ragione e fede nel pensiero di Benedetto XVI” è stato il tema che ha affrontato mercoledì il Cardinale Antonio Cañizares, Arcivescovo di Toledo, all’Ambasciata di Spagna presso la Santa Sede, nel contesto delle conferenze-omaggio che la sede diplomatica celebra in occasione dell’80° compleanno del Papa e del suo secondo anniversario di elezione alla sede petrina.
In Benedetto XVI “fede e ragione camminano insieme, come quelle due ali delle quali ha parlato Giovanni Paolo II nella [enciclica] ‘Fides et ratio’, con cui il Papa attuale si identifica tanto”, ha detto l’Arcivescovo della sede primate di Spagna.
“Potremmo affermare, e senza esagerare, che il programma di tutta la sua vita come maestro, come uomo di pensiero, teologo ma anche come pastore non è stato altro che mostrare la necessità e la possibilità di conciliare la fede e la ragione come risposta ai problemi della modernità e come chiave esistenziale nella costruzione della storia in pace, vera convivenza, libertà e con speranza”, ha spiegato.
Il magistero di Benedetto XVI si caratterizza per il suo grande impegno nella questione della verità della fede cristiana nell’attuale situazione storica e in relazione alle forme di razionalità che oggi prevalgono, ha constatato il vicepresidente della Conferenza Episcopale Spagnola.
Il Santo Padre “non è un pensatore astratto”, ha detto, “ma un uomo situato nel mondo, che pensa alle questioni che inquietano l’uomo”.
Per questo, “il suo fare teologico è sempre concreto, basato sulla grande realtà storica della persona di Gesù di Nazaret, figlio di Dio vivo, incarnatosi in un momento della storia, con volto umano, presente nella Chiesa; e radicato nel momento in cui si vive”.
Far sì che anche oggi si arrivi all’incontro tra l’uomo e il Vangelo – “affinché l’uomo sia semplicemente, e sia in pienezza di vita umana e per sempre” –, è ciò che determina il fatto che l’armonia tra fede e ragione sia una priorità per Joseph Ratzinger, “giovane o maturo teologo, Vescovo e Cardinale prefetto, Papa”, ha detto il Cardinal Cañizares.
La religione secondo la ragione
Ripercorrendo i momenti fondamentali dell’espressione del pensiero di Ratzinger, il presule ha menzionato come questi “presenti l’originalità del cristianesimo, che si basa sull’incontro con un avvenimento, con una Persona, che dà un nuovo orizzonte alla vita e con questo un orientamento decisivo”.
In questo modo, seguendo Ratzinger, “il cristianesimo non si è mai legato a qualche mito”, “ma alla verità del ‘logos’: è la religione secondo la ragione, si riferisce a Dio come all’Essere, come alla Verità; è la religione della Verità”, anche se “il Dio cristiano non è solo Verità, ma anche Amore”, ha segnalato il Cardinal Cañizares.
“E questo Dio – ha proseguito – non è una realtà a noi inaccessibile, che non possiamo trovare; al contrario, il Dio biblico ama l’uomo e per questo entra nella nostra storia”; “Dio ha un volto umano, il suo volto è Gesù”.
Nel suo itinerario, l’originalità di Ratzinger sta nel “non rinunciare alla risposta che può essere offerta solo partendo dalla teologia, o più concretamente dalla fede stessa, che arricchisce la ragione, mentre la ragione, emarginata dalla Rivelazione, impoverisce se stessa e smette di guidare una società con un futuro”, ha sottolineato il Cardinale primate di Spagna, attualmente membro della Congregazione vaticana per la Dottrina della Fede.
Da ciò deriva anche il fatto che Joseph Ratzinger non sia sfuggito dal “formulare i problemi dell’Europa della modernità senza perdere di vista, anzi al contrario, la proposta della ragione illuminista, che si distanziava dalla fede cristiana, accantonando le sue radici”.
Sguardo all’Europa
In base alla prospettiva offerta dal Cardinal Cañizares, “il tentativo di dissolvere la storia dell’Europa, di guardare avanti considerando il passato come una parentesi o una mera tappa di crescita già superata, incluso il cristianesimo come un momento da superare, definisce chiaramente nel pensiero del futuro e attuale Papa ciò che non è Europa né ha un futuro per lei”.
“L’Europa, in un dato momento della sua storia, caratterizzato dalla rottura incipiente di fede e ragione e dall’introduzione e dal mantenimento del dubbio come base del progresso, ha iniziato a diffidare di sé e ha relegato le sue radici, l’aspetto morale e quello religioso, alla vita privata, di fronte a una configurazione della vita pubblica in cui risulta valido solo l’agnosticismo morale e religioso”.
Tuttavia, ha avvertito sottolineando il pensiero di Ratzinger, “relegare Dio nell’ambito del privato mette in pericolo la sopravvivenza dell’Europa, di una società democratica, di uno Stato di diritto”.
Ratzinger insiste fortemente sul fatto che “non esiste la possibilità a lungo termine della sopravvivenza di uno Stato di diritto sotto il dogma ateo in via di radicalizzazione estrema come si manifesta nel crescente laicismo radicale essenziale e ideologico”; “non è possibile la democrazia senza coscienza, e questa senza essere riferita ai valori cristiani”, ha sintetizzato il Cardinal Cañizares.
In questo contesto, ha segnalato che “le crisi dell’Europa sono in fondo crisi della modernità”, che “è il problema morale originato dalla rottura con l’evidenza dei principi originari inscritti nella natura dell’uomo, una frattura tra la soggettività e l’oggettività, tra le persone e la natura e la storia, tra la creatura e Dio, tra la ragione e la fede”.
Un cammino possibile
Secondo il porporato, Joseph Ratzinger propone che la ragione e la fede avanzino in modo nuovo, superando il limite imposto dalla ragione stessa a ciò che è empiricamente verificabile, e generando nuovi orizzonti. “E’ il modo di ottenere il dialogo genuino di culture e religioni di cui abbiamo oggi urgentemente bisogno”, ha sottolineato, facendosi eco del Papa.
Il Cardinale ha anche voluto fugare alcuni equivoci: “non ci può essere alcuna contrapposizione né estraneità tra la fede cristiana e la ragione umana perché entrambe, nonostante la loro distinzione, sono unite nella verità; entrambe svolgono un ruolo al servizio della verità, entrambe trovano la loro base originaria nella verità”.
La questione della verità “è la questione fondamentale che l’uomo deve affrontare”; per questo “la separazione portata all’estremo tra la fede e la ragione, e l’eliminazione della questione della verità assoluta e incondizionata, della ricerca culturale e del sapere razionale dell’uomo sono due delle questioni più gravi del nostro tempo in Occidente”, che è in pericolo “a causa di quelle separazioni o contrapposizioni”, ha avvertito.
Prima di concludere, il Cardinal Cañizares ha lodato e ringraziato il coraggio del Papa “per impegnare tutta l’ampiezza della ragione e la grandezza della fede inseparabilmente riferite nella loro distinzione”, una cammino che arriva alla “sua grande enciclica che ci apre alla grande ragione di tutto, che ‘Dio è amore’”.