La missionaria nordamericana naturalizzata brasiliana, assassinata all’età di 73 anni, lavorava da quarant’anni a favore delle piccole comunità locali dell’interno dell’Amazzonia.
Il suo operato andava contro gli interessi dei grandi fazendeiros della regione e dei ricchi possidenti, e infatti la suora aveva ricevuto minacce di morte da quando, nel 1997, aveva iniziato un’opera di sostegno ai lavoratori rurali che includeva progetti mirati alla preservazione dell’Amazzonia, chiamati Progetti di Sviluppo Sostenibile.
Vitalmiro Bastos de Moura è il quarto accusato di coinvolgimento nel crimine ad essere giudicato. Nel dicembre 2005, Rayfran das Neves Sales e Clodoaldo Carlos Batista sono stati condannati come esecutori del crimine rispettivamente a 27 e 17 anni di reclusione per omicidio con promessa di ricompensa, motivo turpe e uso di mezzi che hanno impedito la difesa della vittima.
Amair Feijoli da Cunha è stato condannato a 27 anni di prigione come intermediario del crimine, ma ha beneficiato della riduzione di un terzo della pena a causa della delazione.
Regivaldo Pereira Galvão, anch’egli accusato di essere mandante del crimine, è stato arrestato, ma ha ottenuto l’habeas corpus. Attualmente attende il giudizio in libertà.
La sentenza è stata salutata con gioia dai 900 agricoltori di vari municipi che si trovavano da questo lunedì davanti al Tribunale di Giustizia in attesa di conoscere il giudizio.