Enzo, il bambino la cui nascita inspiegabile ha portato agli altari fra Galvão

La testimonianza della madre, la chimica brasiliana Sandra Grossi de Almeida

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CITTA’ DEL VATICANO, venerdì, 11 maggio 2007 (ZENIT.org).- Confusa tra il milione e mezzo di persone presenti questo venerdì al “Campo de Marte” a San Paolo c’è la donna che ha ottenuto un miracolo attribuito all’intercessione di fra Antonio de Santa Ana Galvão, che verrà canonizzato proprio quest’oggi.

E’ Sandra Grossi de Almeida, trentasettenne, laureata in Chimica, residente a Brasilia, che nel 1999 ha dato alla luce suo figlio Enzo tra lo stupore di medici e scienziati.

Il suo caso è stato riconosciuto “scientificamente inspiegabile nel suo insieme, in base alle attuali conoscenze scientifiche” dall’équipe di esperti medici, il 18 gennaio 2006, nel processo di canonizzazione di fra Antonio de Santa Ana, sacerdote brasiliano dell’Ordiine dei Frati Minori Alcantarini, vissuto tra il 1739 e il 1822.

Sandra non nutre grandi pretese per l’incontro con il Papa: “Credo che sarò così emozionata che riuscirò appena a ringraziarlo per aver permesso la canonizzazione di fra Galvão qui in Brasile, un dono per me e per tutto il popolo brasiliano”, ha affermato.

Nel 1999, Sandra ha dato alla luce Enzo grazie alle “pillole di preghiera di fra’ Galvão”, preghiere scritte su piccoli fogli, distribuite gratuitamente e preparate dalle monache del Monastero della Luce.

Prima di rimanere incinta di Enzo, ha avuto tre gravidanze interrotte per un problema congenito conosciuto come utero bicorne – una cartilagine che si forma in mezzo all’utero dividendolo in due piccole parti, il che impedisce la crescita del feto per mancanza di spazio. Le tre gestazioni di Sandra sono arrivate solo al quarto mese per poi interrompersi spontaneamente con emorragie e forti dolori.

Cattolica praticante, Sandra si era già rassegnata all’idea di non poter avere figli ed aveva deciso di adottare Isabela, che oggi ha 12 anni. Quando è rimasta incinta per la quarta volta, era consapevole delle difficoltà che avrebbe affrontato, ma ha deciso di portare avanti la gravidanza.

“La ginecologa mi disse di non farmi illusioni. Avrebbe fatto tutto ciò che era alla sua portata e che la medicina permetteva per aiutarmi, ma mi avvertì chiaramente dell’alta possibilità di un’altra perdita”, ha raccontato Sandra sulla pagina web ufficiale della visita del Papa in Brasile, www.visitadopapa.org.br.

Fu allora che un’amica di famiglia, ormai morta, le parlò e offrì le “pillole di fra Galvão”. Per fede Sandra le accettò, nonostante non conoscesse la storia del beato.

Con sorpresa dei medici, ma non di Sandra, nella prima notte della prima novena a fra Galvão, l’emorragia si fermò e i dolori cessarono. “Quello fu un segnale che potevo credere ancor di più nel potere di fra Galvão e nella sua intercessione per me”, ha detto Sandra.

L’intercessione di fra Galvão, ha spiegato, è stata fondamentale in vari momenti. Non ha sentito dolori né contrazioni neanche durante il parto. Al quarto mese di gestazione è stato necessario che si sottoponesse a un intervento per chiudere il collo dell’utero, procedimento delicato e che si è svolto senza le temute emorragie.

Nonostante tutto procedesse al meglio, al quinto mese le venne diagnosticato un nuovo rischio di aborto a causa delle dimensioni del bambino. “L’utero non avrebbe resistito! E’ stato allora che ho fatto di nuovo ricorso a fra Galvão”, ha ricordato Sandra.

Questa volta le preghiere erano per garantire che il bambino raggiungesse i due chili, peso minimo per la nascita. Ed è stato in quel momento che è accaduto tutto.

Dopo aver superato quella fase critica, Sandra è riuscita ad arrivare alla 32ª settimana di gestazione, una cosa inimmaginabile per il suo caso. “Per i medici era impossibile, ma non per Dio”, ha affermato.

Era inimmaginabile anche la conservazione dell’utero dopo il parto, perché la cartilagine avrebbe impedito l’espulsione della placenta e l’unica via d’uscita sarebbe stata un’isterectomia (l’estrazione totale dell’utero).
<br> Medici e infermieri erano pronti e la coppia aveva già dato il consenso per una possibile isterectomia. “Sono uscita dal parto cesareo con il mio utero e con mio figlio tra le braccia, in salute”, ha raccontato Sandra emozionata.

Qualche ora dopo il parto, Enzo ha presentato un serio problema polmonare che in genere è una delle cause principali di morte tra i prematuri. Con nuove preghiere, il bambino è uscito dall’intubazione il giorno dopo, cosa che in casi simili è accaduta solo dopo varie settimane.

Oggi Enzo è un bambino sano. A otto anni sprigiona allegria, vitalità e conosce bene l’importanza di fra Galvão nella sua vita. Quando gli è stato chiesto di lui, ha risposto naturalmente: “E’ stato grazie a lui che sono nato”.

I genitori non forzano né alimentano aspettative ecclesiastiche per il figlio. “L’unica cosa che desidero è che sia una persona buona, segua o non segua la vita religiosa, questa sarà una sua decisione”, ha affermato la madre.

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ZENIT Staff

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