Benedetto XVI esorta i giovani a diventare i nuovi missionari della Chiesa

“La Chiesa ha bisogno di voi per manifestare al mondo il volto di Gesù Cristo”

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SAN PAOLO, venerdì, 11 maggio 2007 (ZENIT.org).- Benedetto XVI ha chiesto ai giovani del Brasile e dell’America Latina di diventare i nuovi missionari della Chiesa, in un affollatissimo incontro avvenuto questo giovedì sera a San Paolo.

Il Vescovo di Roma è uscito dal Monastero di São Bento in papamobile verso le 17.45, ora di Brasilia. Percorrendo le vie del centro di San Paolo è arrivato allo Stadio di Pacaembu verso le 18.15.

“Siete i giovani della Chiesa. Vi invio perciò verso la grande missione di evangelizzare i ragazzi e le ragazze che vanno errando in questo mondo, come pecore senza pastore”, ha detto il Papa in una specie di Giornata Mondiale della Gioventù nella quale momenti di preghiera si sono alternati a musica, anche a ritmo di samba.

Circa 35.000 giovani riempivano lo Stadio municipale “Paulo Machado de Carvalho” e altri 30.000 sono rimasti fuori per mancanza di spazio.

Quando il Papa è arrivato, migliaia di voci si sono levate cantando “Benedetto, Benedetto, benvenuto, il nostro popolo ti accoglie con amore”.

Il Pontefice ha riconosciuto nel suo lungo discorso, interrotto ben 27 volte dagli applausi, che “molte volte sentiamo trepidare i nostri cuori di pastori, mentre constatiamo la situazione del nostro tempo”; “sentiamo parlare delle paure della gioventù di oggi. Esse ci svelano un enorme deficit di speranza: paura di morire, nel momento in cui la vita sta sbocciando e cerca di trovare la propria via di realizzazione”.

“Registriamo l’alta percentuale di morti tra i giovani, la minaccia della violenza, la deplorevole proliferazione delle droghe che scuote fino alla radice più profonda la gioventù di oggi. Si parla per questo, in conseguenza, di una gioventù sbandata”, ha aggiunto.

In questo contesto, il Pontefice ha lanciato il suo appello: “Siate gli apostoli dei giovani. Invitateli a camminare con voi, a fare la vostra stessa esperienza di fede, di speranza e di amore; a incontrare Gesù per sentirsi realmente amati, accolti, con la piena possibilità di realizzarsi”.

“Che anche loro scoprano le vie sicure dei Comandamenti e, percorrendole, arrivino a Dio”, ha auspicato.

Il Vescovo di Roma ha lasciato uno dei suoi consigli più sentiti ai ragazzi presenti: “Il vero amore cercherà sempre di più la felicità dell’altro, si preoccuperà sempre di più di lui, si donerà e desidererà ‘esserci per’ l’altro e, perciò, sarà sempre più fedele, indissolubile e fecondo”.

“Esiste, in ultima analisi, un immenso panorama di azione nel quale le questioni di ordine sociale, economico e politico acquisiscono un rilievo particolare, sempre che la loro fonte d’ispirazione siano il Vangelo e la Dottrina Sociale della Chiesa”, ha aggiunto.

Il Papa ha concluso chiedendo ai giovani di “non sperperare la vostra gioventù”.

“Non cercate di fuggire da essa. Vivetela intensamente. Consacratela agli alti ideali della fede e della solidarietà umana”, ha continuato.

“Voi, giovani, non siete soltanto il futuro della Chiesa e dell’umanità, quasi si trattasse di una specie di fuga dal presente. Al contrario: voi siete il presente giovane della Chiesa e dell’umanità”.

“Siete il suo volto giovane. La Chiesa ha bisogno di voi, come giovani, per manifestare al mondo il volto di Gesù Cristo, che si delinea nella comunità cristiana. Senza questo volto giovane, la Chiesa si presenterebbe sfigurata”, ha poi concluso.

Cinque giovani hanno parlato al Papa testimoniando alcuni aspetti specifici della gioventù, come la costruzione della civiltà dell’amore, la giustizia, l’istruzione e il mondo del lavoro.

Dopo il discorso del Papa, tutto lo Stadio ha cantato “Nessuno ti ama come me”.

Il saluto di benvenuto è stato affidato all’Arcivescovo di San Paolo, monsignor Odilo Pedro Scherer, che ha suscitato l’ovazione dei presenti chiedendo al Papa che la prossima Giornata Mondiale della Gioventù, dopo quella in Australia (luglio 2008), venga celebrata in Brasile.

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ZENIT Staff

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