Benedetto XVI: Contro il materialismo, Vescovi siate “lievito evangelico che fermenta la società”

Nell’udienza ad alcuni presuli della Conferenza Episcopale dei Santi Cirillo e Metodio

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CITTA’ DEL VATICANO, venerdì, 4 maggio 2007 (ZENIT.org).- Di fronte alle sfide poste dal materialismo, in Paesi come la Macedonia, il Montenegro e la Serbia, soggetti per molti decenni al totalitarismo comunista, Benedetto XVI ha invitato i presuli di queste terre ad essere “’lievito’ evangelico che fermenta la società”.

Così ha detto il Papa nell’udienza concessa questo venerdì al primo gruppo di presuli della Conferenza Episcopale Internazionale dei Santi Cirillo e Metodio, il cui Presidente è l’Arcivescovo Stanislav Hočevar, in occasione della loro quinquennale visita ad Limina Apostolorum.

Alludendo alla storia di questa regione balcanica, il Papa ha parlato della “pesante eredità di oltre quarant’anni di pensiero unico, che hanno causato comportamenti sociali non improntati alla libertà e alla responsabilità personale”.

La Repubblica Popolare Federativa di Jugoslavia, nata nel pieno della Seconda Guerra Mondiale, nel novembre 1943, in una cittadina bosniaca, Jajce, allorché fu proclamata una associazione di sei repubbliche –Slovenia, Croazia, Serbia (con le sue regioni autonome Vojvodina e Kosovo), Montenegro, Bosnia-Erzegovina e Macedonia – è stata improntata sin dall’inizio agli ideali marxisti-leninisti.

Questa eterogeneità, in cui si mescolavano differenti nazionalità, differenti religioni (cristiani e musulmani), differenti confessioni cristiane (cattolici e ortodossi), sarà più tardi protagonista di un processo di disintegrazione della Jugoslavia, che porterà a poco a poco le repubbliche all’indipendenza.

Nel contesto attuale di ritrovata sovranità politica e libertà per queste repubbliche dell’ex-Jugoslavia, ha continuato il Papa, è “difficile resistere alle tentazioni del materialismo occidentale con i rischi di relativismo e liberalismo etico, di radicalismo e fondamentalismo politico”.

“E’ importante, ad esempio, porre in luce la retta concezione della responsabilità civile e pubblica, perché proprio da questa visione discende l’impegno per il rispetto dei diritti di ciascuno e per un’integrazione convinta della propria cultura con le altre, tendendo insieme al bene comune”, ha sottolineato il Santo Padre

A tal fine e per poter edificare una “società a dimensione umana” sarà necessario “coinvolgere ogni membro del Popolo di Dio, utilizzando ogni disponibile strumento di formazione cristiana, approntato nei diversi idiomi della popolazione”.

Benedetto XVI ha quindi invitato i presuli a “non stancarsi di essere ‘lievito’ evangelico che fermenta la società” attraverso “una costante fedeltà a Cristo, ad un’assidua pratica sacramentale e a una generosa dedizione apostolica”.

Accennando al contesto caratterizzato dalla diversità etnica, culturale e religiosa il Pontefice ha sottolineato come “aspetto fondamentale per la vita ecclesiale” la “formazione dei sacri ministri” e il “loro accompagnamento spirituale”.

“Occorre aiutare i seminaristi a crescere con la chiara consapevolezza che il presbitero è ‘alter Christus‘ – ha sottolineato il Santo Padre -, il quale deve coltivare una relazione intima con Gesù, se vuole adempiere appieno alla sua missione e non considerarsi semplice ‘funzionario’ di un’organizzazione ecclesiastica”.

“Il sacerdote è a totale servizio della Chiesa, organismo vivo e spirituale che trae la sua energia non da componenti nazionalistiche, etniche o politiche, ma dall’azione di Cristo presente nei suoi ministri”, ha detto.

A questo proposito il Papa ha applaudito l’iniziativa di creare un Seminario Maggiore a Subotica, in Serbia, che arrecherà un “buon servizio” alle diverse diocesi.

“Siate uniti tra voi, curate le vocazioni al sacerdozio e alla vita consacrata; siate solleciti verso gli operatori pastorali; esortate i laici ad assumere le responsabilità che sono loro proprie, in campo civile ed ecclesiale, secondo lo spirito della Gaudium et spes, perché siano in grado di dare una armonica testimonianza davvero cattolica”, ha detto il Papa.

“Cari Fratelli, restate sempre accanto ai vostri fedeli: essi hanno bisogno di saggi maestri, di santi pastori, di guide sicure, che con il loro esempio li precedano sul cammino della piena adesione a Cristo”, ha poi concluso.

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ZENIT Staff

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