INTROD, mercoledì, 19 luglio 2006 (ZENIT.org).- Benedetto XVI ha appoggiato il comunicato emesso dal gruppo degli otto Paesi più industrializzati (G8) per porre fine alla spirale di violenza in Medio Oriente ed ha chiesto a tutti i credenti di pregare per la pace.

Tornando questo martedì da una visita al Monastero che si trova sul Gran San Bernardo, il Papa ha risposto a sorpresa ad una domanda dei giornalisti che lo attendevano vicino allo chalet nel quale risiede.

Uno dei giornalisti gli ha chiesto: “Che cosa deve fare la comunità internazionale in questa situazione sempre più drammatica?”.

Il Papa ha risposto: “Mi trovo pienamente nel comunicato del G8: mi sembra che quello indichi la strada”.

“Non ho altro da aggiungere, se non richiamare l'importanza della preghiera perché Dio ci aiuti e ci doni la pace”, ha aggiunto il Papa secondo quanto ha riferito uno dei presenti, Salvatore Mazza, inviato speciale del quotidiano “Avvenire”.

La dichiarazione approvata il 16 luglio dai leader del G8, riuniti a San Pietroburgo (Russia), chiede a Israele, ai Palestinesi e alla milizia Hezbollah di sospendere le loro operazioni armate e di liberare i soldati catturati e i Ministri e i parlamentari palestinesi detenuti (cfr. http://en.g8russia.ru/docs/21.html).

Recitando questa domenica l’Angelus nella località in cui si trova a trascorrere alcuni giorni di riposo, Les Combes (a Introd, in Valle d’Aosta), il Santo Padre ha affermato che “all’origine di tali spietate contrapposizioni vi sono purtroppo oggettive situazioni di violazione del diritto e della giustizia”.

“Ma né gli atti terroristici né le rappresaglie, soprattutto quando vi sono tragiche conseguenze per la popolazione civile, possono giustificarsi”, ha affermato.

“Su simili strade – come l’amara esperienza dimostra – non si arriva a risultati positivi”, ha ricordato.