Tutti i rischi di Halloween

Le insidie di una festa che non appartiene alla nostra tradizione

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Quali sono le feste più importanti del nostro calendario? Qualcuno potrebbe rispondere “Pasqua” o “Natale”. Benissimo. Ma non solo!

Non possiamo dimenticare altre due ricorrenze fondamentali per la nostra tradizione: il primo novembre, festa di tutti i Santi, e il due novembre, la Commemorazione dei Defunti.

Questa, da sempre, è la nostra cultura. Negli ultimi anni, invece, nello stesso periodo, si è diffusa la moda di festeggiare Halloween, una ricorrenza che non ci appartiene.

Un tempo questa ricorrenza era legata soprattutto al mondo anglosassone. Oggi la ritroviamo anche in Italia. Ha oltrepassato i confini e si è diffusa in tanti altri Paesi. Per accorgersi del fenomeno basta guardare le vetrine delle pasticcerie e dei negozi di giocattoli. Sono letteralmente invase da oggetti, costumi e pupazzi legati a questa ricorrenza.

L’incontro con tradizioni e culture di altri popoli è sempre interessante, quando produce frutti buoni. E’ inaccettabile, invece, l’idea di una vera e propria colonizzazione culturale che punta a distruggere le radici della nostra tradizione cristiana.

Negli ultimi anni la tendenza è proprio questa. Non a caso si è cercato di eliminare i crocifissi dai muri delle scuole. La festa di Halloween si inserisce in questo stesso tipo di non-cultura, perché distrae i giovani dall’attenzione che dovrebbero rivolgere ai Santi e ai Defunti, nello stesso periodo dell’anno.

Il simbolo più tipico di Halloween è una zucca intagliata, con occhi, naso e bocca, illuminata da una candela posta al suo interno. Nella notte tra il 31 ottobre e l’1 novembre i bimbi sono soliti vestirsi da fantasmi, vampiri o piccoli mostri. Bussano alle porte delle case con un sacchetto in mano e dicono: “Dolcetto o scherzetto?”, per cercare di ricevere dolci e caramelle.

Già questo dovrebbe farci riflettere. Dal punto di vista educativo è giusto invitare i bambini a compiere un gesto che, di fatto, rappresenta un “piccolo ricatto”, seppure mascherato da gioco? E giusto chiedere dolci agli adulti, minacciando di fare qualche scherzo, se non si dovessero ricevere?

Intorno al tipico Halloween infantile si è scatenato un fenomeno parallelo che tocca i giovani e gli adolescenti: quello delle feste in discoteca all’insegna del cattivo gusto. Rappresentano una vera e propria esaltazione del macabro, in cui le persone indossano i costumi più orribili e dissacranti, a volte anche offensivi nei confronti della religione.

Halloween, quindi, si è trasformato in un’occasione in più per fare tardi e frequentare ambienti discutibili. La moda finisce per distrarre l’attenzione dei ragazzi in un periodo dell’anno che, per tradizione, era sempre stato riservato al ricordo di tutti i Santi e alla commemorazione dei Defunti.

In certe feste con tematiche esoteriche, oltre a ballare, è possibile incontrare maghi e cartomanti che sostengono di poter prevedere il futuro attraverso la lettura delle carte. Approfittano della ricorrenza per avvicinare i giovani alle pratiche magiche e superstiziose.

Le varie feste esoteriche ed “horror” rischiano di spingere i giovani sulla strada della paganizzazione. Uscendo di notte e concentrandosi su certi party macabri e stregoneschi, diventa difficile dedicarsi agli appuntamenti proposti dal calendario cristiano.

Il ricordo dei Santi e dei Defunti viene sostituito dalla volgarità di certi costumi. I momenti di raccoglimento e di preghiera sono travolti dal volume assordante della musica da discoteca.

Inoltre non bisogna trascurare l’aspetto dell’avvicinamento dei giovani al mondo dell’esoterismo, favorito dalla grande familiarità con Internet delle nuove generazioni.

Attraverso il computer è diventato più facile cercare informazioni e si può approfondire rapidamente la conoscenza dell’occultismo. Ciò rappresenta un grave rischio, perché la maggior parte dei ragazzi naviga su Internet in condizioni di solitudine. Quando si è soli, è molto facile essere indottrinati e strumentalizzati.

Ecco perché Halloween non può essere considerato semplicemente un fenomeno commerciale o un secondo Carnevale. Può essere il trampolino di lancio verso mondi pericolosi ed oscuri.

La migliore soluzione al problema sta sicuramente nello stimolare un maggiore senso critico nei giovani, aiutandoli a non bere passivamente i messaggi ingannevoli che vengono associati a questa festa. Si incomincia per scherzo, raccogliendo l’invito di un cartomante in discoteca, e poi si rischia di finire schiavi di qualche mago o santone.

Ci vuole anche un po’ di coraggio. Non bisogna avere paura di ricordare ai ragazzi il significato del periodo dell’anno in cui ci troviamo: quello in cui si festeggiano i Santi e si ricordano i Defunti. Sarà un’occasione preziosa per riscoprire la ricchezza spirituale delle nostre più autentiche tradizioni.

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Carlo Climati

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