Tre giornate di dialogo sul “bisogno di Dio”. Zygmunt Bauman, Jürgen Moltmann, Luisa Muraro, Mariapia Veladiano, Michela Murgia, John Milbank, Fabrice Hadjadj, José Tolentino Mendonça, Natalino Irti, Sergio Givone: sono solo alcuni protagonisti del convegno Dieci parole. Perché la nostra epoca ha bisogno di Dio, in programma da mercoledì 22 a venerdì 24 ottobre, promosso dall’Università Cattolica del Sacro Cuore e da “Vita e Pensiero” per celebrare i 100 anni della rivista. Apriranno i lavori mercoledì 22 ottobre alle ore 17.00 nell’aula Pio XI (largo Gemelli, 1 – Milano) l’Arcivescovo di Milano il cardinale Angelo Scola, in qualità di presidente dell’Istituto Giuseppe Toniolo, e il rettore dell’Università Cattolica Franco Anelli.
La “festa” del genetliaco del periodico, che ha addirittura preceduto la nascita dell’Ateneo, offrirà un’occasione di dialogo sul “bisogno di Dio” mettendo a confronto il pensiero di intellettuali laici e cattolici, moderati di volta in volta da un docente dell’Università Cattolica: Aldo Grasso, Damiano Palano, Francesco Botturi, Simonetta Polenghi, Silvano Petrosino. Un ciclo di incontri costruiti intorno a “dieci parole” che possono caratterizzare il nostro futuro – crisi e bellezza, mistica e politica, misericordia e giustizia, tecnica e fraternità, pace e silenzio – e sul legame di queste col “problema di Dio”, che si ripropone oggi in modalità interessanti e feconde per il pensiero, tanto che formule in voga negli anni Sessanta e Settanta, come la “morte di Dio”, paiono ormai obsolete.
Il primo ospite a inaugurare il dibattito – mercoledì 22 ottobre, ore 17.30, aula Pio XI – sarà Fabrice Hadjadj, giovane pensatore francese e direttore dell’Istituto Philanthropos di Friburgo, in Svizzera, che insieme al filosofo Sergio Givone, tra i più raffinati studiosi di estetica, approfondirà il rapporto tra “crisi e bellezza”.
Tra gli interventi più attesi quello del filosofo polacco Zygmunt Bauman, che giovedì 23 ottobre (aula Pio XI, ore 16.30) dialogherà con la scrittrice Mariapia Veladiano, vincitrice del Premio Calvino 2010, su “mistica e politica”. “Misericordia e giustizia” è invece il binomio su cui si confronteranno il teologo tedesco Jürgen Moltmann, considerato uno dei più grandi pensatori cristiani viventi, e la filosofa Luisa Muraro, tra le fondatrici della Libreria delle Donne di Milano (aula Pio XI, ore 18.30).
Venerdì 24 ottobre (aula Pio XI, ore 16.30) il teologo anglicano John Milbank, fondatore del movimento Radical Orthodoxy e il maestro del diritto e accademico dei Lincei Natalino Irti affronteranno la relazione fra “tecnica e fraternità”. La scrittrice Michela Murgia, Premio Campiello 2010 con Accabadora, affiancherà il teologo, scrittore e poeta José Tolentino Mendonça nella riflessione su “pace e silenzio” (aula Pio XI, ore 18.30).
Le tre giornate di dialogo saranno anche l’occasione per discutere venerdì 24 ottobre (aula Pio XI, ore 10.00) del futuro delle riviste culturali in una tavola rotonda, coordinata da Roberto Righetto, con i direttori dei principali periodici del panorama culturale nazionale: Antonio Spadaro, La Civiltà Cattolica, Michele Salvati, Il Mulino, Ilario Bertoletti, Humanitas, Goffredo Fofi, Lo Straniero. Lorenzo Ornaghi, del Comitato di Direzione rivista “Vita e Pensiero”, chiuderà le tre giornate di dibattito.
Lo sviluppo del pensiero della rivista viene proposto anche attraverso la mostra “Cent’anni di parole di Vita e Pensiero”, curata dal Laboratorio di Editoria dell’Università Cattolica. I pannelli presentati, arricchiti da preziosi documenti d’archivio, sono suggestioni legate alle dieci parole individuate per rappresentare le tappe di un cammino giunto al traguardo del secolo di vita, il più delle volte impossibile alle riviste di cultura del Novecento: citazioni di grandi firme, da Madre Teresa a papa Giovanni Paolo II, da Luciano Erba a François Mauriac, da Aldo Moro a Carlo Maria Martini, tutte tratte da contributi pubblicati sulla rivista – dal primo numero datato 1° dicembre 1914 alle annate del nuovo millennio – si affiancano alla storia editoriale nel contesto sociale del Paese dagli anni ’10 a oggi.
Nelle pagine del periodico le trasformazioni della cultura novecentesca emergono in modo interdisciplinare anche attraverso l’evoluzione grafica con cui l’Università Cattolica fa uscire dalle aule la riflessione scientifica. È la sfida che plasma editorialmente un mezzo di comunicazione non effimero che ha la capacità di incarnarsi nella società senza timore di un confronto anche serrato con le opinioni non ortodosse, nel solco tracciato e seminato dalla Chiesa, specie dopo il Concilio Vaticano II. “Vita e Pensiero” è un vascello di parole di carta che sa tenere la rotta nelle onde del cambiamento – tra guerre, contestazione del Sessantotto, anni di piombo e nuovi processi politici e sociali di fine secolo – grazie ai timonieri, i rettori, che hanno eletto la rivista a espressione del carisma educativo e riflessivo dell’ateneo dei cattolici italiani.