La verità della persona e della società

Meditazione quotidiana sulla Parola di Dio

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Vangelo

Mt 22,15-21 

Lettura

Il Vangelo odierno ci presenta Gesù in un aspetto caratteristico e per qualche verso inatteso: un Gesù non solo coraggioso, come già lo conosciamo, ma anche capace di interpretare i pensieri contradditori presenti nei cuori dei suoi ascoltatori. Egli mostra di amare i suoi interlocutori mettendoli nella condizione di comprendere meglio le tortuosità del loro cuore. Così, non risparmiando parole provocatorie e annotazioni intelligenti e astute, li invita a mettersi in discussione. Inizio di una strada di coscienza migliore di se stessi, e dunque di conversione. 

Meditazione

Ancora una volta dunque siamo in condizione di chiederci: chi è Gesù, come lo posso comprendere e imitare nelle condizioni della mia vita? Egli ha di fronte a sé un complimento ambiguo dei farisei, una iniziativa sleale. Possono esserci situazioni in cui il discorso corrente, l’opinione prevalente ha caratteristiche non condivisibili. Gesù si dimostra, con la sua risposta, un uomo indipendente dalle mode, profondamente religioso, sicuro delle sue idee e delle sue convinzioni. È il modello giusto per il mondo in cui viviamo. Ma Gesù va oltre una risposta diretta e semplice: Egli è venuto perché la creatura umana abbia la verità, e la possegga per intero. Ecco dunque che Egli smaschera coloro che sottopongono problemi falsi, con il solo scopo di metterlo in cattiva luce. Vi è nei suoi interlocutori doppiezza perché quel denaro che è oggetto di discussione, l’hanno in tasca, ne fanno uso ogni giorno, forse ne sono persino avidi. Ma il Signore insegna in positivo una verità bella e sempre da riscoprire: la “cosa pubblica” ha il suo spazio. È necessaria e va rispettata. Di Dio è la persona umana e la società deve tutelarla e rispettare i diritti che le consentono di vivere e di svilupparsi. Perché questo avvenga, il cuore va dato a Dio ed Egli insegna la verità dei comportamenti di cui qui ci ha dato l’esempio. E concede la forza di essere fedeli alla propria appartenenza a Dio non solo vincendo la fame del denaro, ma anche rispettando l’ordine sociale e politico che servono la persona umana. Il Vangelo vissuto è una risorsa per la ricerca del bene comune, perché rinnova le coscienze e le tiene allerta a proposito della facile ricerca del proprio vantaggio personale.

Preghiera

Aiutami, Signore, a non farmi condizionare dalle mode e dalle opinioni correnti che circolano negli ambienti che frequento; fai crescere in me convincimenti maturi sulla fede, sulla sua capacità di innovare la vita mia e della società. Aiutami ad amare la Chiesa e a contribuire alla sua opera di formazione delle coscienze. 

Agire

Mi esamino sul modo con cui compio il mio lavoro, opero nella mia professione, porto a compimento i miei impegni. Anche nella mia vita vi è “ciò che è di Cesare e ciò che è di Dio”. Non c’è carità senza giustizia. 

Meditazione a cura di mons.Giovanni Giudici, vescovo di Pavia, tratta dal mensile “Messa Meditazione”, per gentile concessione di Edizioni ART. Per abbonamenti info@edizioniart.it

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ZENIT Staff

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