La bandiera nera dell'Isis sventola al confine con la Turchia

I jihadisti avanzano nella città di Kobane. Intanto giungono conferme sulla collaborazione tra terroristi dell’Isis e uiguri, minoranza musulmana radicata in Cina

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L’avanzata delle milizie dello Stato islamico conquista un’altra strategica posizione. La città di Kobane, vicina al confine con la Turchia, è oggi circondata dai jihadisti nonché teatro di combattimenti casa per casa con i peshmerga curdi.

“Ci sono stati scontri nella notte. Non pesanti ma l’Isis sta avanzando”, ha spiegato Rami Abdulrahman, capo dell’Osservatorio siriano per i diritti umani. “Sono a circa 50 metri all’interno della zona sudovest della città”. I miliziani islamisti “hanno conquistato il controllo di tre quartieri della città, l’area industriale, Maqtala al-Jadida e Kani Arabane, e stanno tentando l’assalto ad alcune aree a nord ed est del centro cittadino”. L’Osservatorio ha riferito che negli scontri di ieri a Kobane sono stati uccisi 34 jihadisti e 16 peshmerga curdi.

Intanto l’Estremo Oriente sembra essere la nuova frontiera di provenienza dei cosiddetti foreign fighters, i combattenti stranieri che si uniscono ai jihadisti in Iraq e Siria. La polizia giapponese ha infatti arrestato un giapponese intento a partire per il Medio Oriente per “combattere con Isis in Siria”. Il giovane sarebbe stato coinvolto dagli uiguri, la minoranza turcofona e musulmana che vive nella sterminata regione nord-occidentale e desertica dello Xinjiang, in Cina. La notizia, se confermata, testimonierebbe i contatti tra terroristi uiguri e Isis.

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ZENIT Staff

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