L'inutile ricorso sull'eterologa

Una mossa già vista e già respinta al mittente in Italia ed in Europa

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«Ormai ricorsi come questo sembrano succedersi a raffica e arrivano in genere da giudici evidentemente molto interessati alla materia» commenta Carlo Casini, presidente del Movimento per la vita. Ma, come è noto, la Grande Camera della Corte europea dei diritti dell’uomo ha già dichiarato che sulla fecondazione artificiale eterologa gli Stati membri del Consiglio d’Europa hanno un ampio margine di apprezzamento nella valutazione di ciò che è opportuno stabilire.

«Si tratta di una sentenza recente e del più alto grado di autorevolezza giudiziario. Ciò significa che nel divieto di fecondazione eterologa non vi è alcuna violazione dei diritti umani e che invece deve essere rispettato il giudizio di opportunità politica che appartiene alla competenza dei popoli e dei Parlamenti.

«Nel caso italiano la disposizione della legge 40 non solo è stata adottata a grande maggioranza dal Parlamento ma vi è stato anche un successivo referendum nel quale il popolo italiano ha manifestato con una maggiorana schiacciante la volontà di non cambiare la legge.

«Come se non bastasse la Corte Costituzionale ha già respinto al mittente ricorsi simili simili a quello in oggetto. Non è quindi chiaro cosa i giudici milanesi pensino di ottenere…

«Il Movimento per la vita» conclude Casini «farà quanto necessario per difendere la legge 40 a livello culturale e giudiziario, non si rassegnerà mai difronte alle aggressioni sempre crescenti contro la vita e la famiglia ed anzi ritiene giunto il momento, nell’attuale situazione di crisi materiale e disorientamento ideale, per ripartire dalla verità sul valore della vita e della famiglia per ritrovare speranza in un complessivo rinnovamento morale, civile e politico».

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ZENIT Staff

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